Sanremo in versione “papera”: sull’ultimo numero di Topolino la storia disegnata da Luca Usai, fumettista sardo
Sanremo, Topolino e Guspini: l’evento canoro più famoso d’Italia, il fumetto più amato di sempre e un paese del medio Campidano. Potrebbero, a prima vista, non avere niente in comune ma andando più in profondità ecco svelato il mistero: ciò
Sanremo, Topolino e Guspini: l’evento canoro più famoso d’Italia, il fumetto più amato di sempre e un paese del medio Campidano. Potrebbero, a prima vista, non avere niente in comune ma andando più in profondità ecco svelato il mistero: ciò che unisce e riunisce tutti e tre i soggetti e gli oggetti citati è un fumettista, Luca Usai. Il disegnatore sardo infatti ha creato le tavole per Topolino numero 3193 uscito lo scorso 1 febbraio e precisamente per la storia dedicata al festival di Sanremo intitolata “Zio Paperone e il tormentone d’amore”.
Se il soggetto e la sceneggiatura sono stati curati da Giorgio Salati (dove si racconta di un sempre avido zio Paperone pronto a tutto, grazie a un congegno inventato da Archimede, per creare la canzone d’amore più amata dagli spettatori e fare soldi) i disegni provengono dalla mano sapiente del fumettista sardo che, ancora una volta, si è messo all’opera per la Disney (in questo caso studiando la figura di Tarlo Konty, parodia del presentatore Carlo Conti): ˂˂Disegno storie per Topolino dal 2008 ma già da prima disegnavo per Disney su altre testate legate ai film Pixar, racconta Luca Usai. Non è la prima volta che disegno Tarlo Konty, la versione “papera” di Carlo Conti.Il personaggio infatti è nato nella storia “Zio Paperone e l’eredità paperopolese” dedicata al programma televisivo “L’Eredità”. Lì a scrivere era Roberto Gagnor, che è anche l’ideatore del nome disneyano. La storia sanremese invece è stata sceneggiata dal bravissimo Giorgio Salati e mettere Conti nella storia era inevitabile, così la redazione ha deciso di affidare a me i disegni, visto che avevo ideato graficamente il personaggio. È stato molto divertente “paperizzare” Carlo Conti: ha infatti delle caratteristiche nel volto molto riconoscibili e non ho dovuto fare degli sforzi esagerati se non scegliere bene il becco da utilizzare e tenere sempre attenzione sull’espressività delle sopracciglia. La difficoltà sta poi, non nel disegnarlo una volta, ma nel renderlo riconoscibile in tutte le pose della storia, da ogni angolazione e punto di vista˃˃.
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