Morbillo: otto casi a Bari. Infezione partita da figlia di coppia no-vax
Otto quelli finora accertati, un nono probabile. Il contagio potrebbe essere stato innescato dalla figlia di una coppia di genitori 'no-vax'. Il focolaio epidemico sarebbe scoppiato anche per via della tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge
Otto casi di morbillo, di cui cinque già accertati dalle analisi del laboratorio di Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari, e almeno un nono caso sospetto. È il contagio a catena di morbillo registrato a Bari nelle ultime ore, innescato – secondo i primi accertamenti – da una bambina di 10 anni figlia di una coppia “no vax”, ricoverata nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII del capoluogo pugliese.
Da qui il virus avrebbe contagiato la sorellina minore e un bimbo di appena 11 mesi ricoverato per un’otite nello stesso ospedale. Troppo piccolo per essere vaccinato, come il fratellino, che invece era stato regolarmente sottoposto a vaccino dai genitori.
Come riportato da Repubblica, la catena del contagio avrebbe colpito anche tre adulti per due dei quali c’è il responso delle analisi: è morbillo. Anche in questi casi, la pista seguita dai medici porterebbe all’ospedale pediatrico barese. Una è una donna che era stata in quelle corsie, l’altro un addetto alla sorveglianza del reparto. E, secondo gli addetti ai lavori, la donna sarebbe stata tenuta in osservazione per 12 ore nella sala rossa del Pronto soccorso del Policlinico per una sospetta epatite. Un’altra donna, invece, sarebbe arrivata con le avvisaglie del morbillo. È la madre di due gemelline che aveva accompagnato una di loro al Giovanni XXIII per altre ragioni.
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