A prima vista potrebbe sembrare un piccolo frammento di mare, una conchiglia dimenticata sulla sabbia. In realtà, ciò che affiora tra le rocce della costa di Portixeddu, a Fluminimaggiore (SU), racconta una storia lunga centinaia di milioni di anni. «Le rocce sul lato destro della spiaggia custodiscono una fauna marina antichissima», spiega il geologo Luigi Sanciu. «Parliamo di organismi vissuti circa 450 milioni di anni fa, agli inizi dell’era paleozoica».
Un’epoca remota e drammatica per la Terra: in quel periodo, infatti, una glaciazione di proporzioni colossali portò all’estinzione di quasi l’80% della vita marina. La conchiglia immortalata in foto, grande poco più di un centimetro, è una sopravvivenza fossile che ci restituisce la memoria di quell’evento planetario.
Ma non è solo l’età a renderla speciale. La sua forma, appiattita e quasi “compressa”, rivela un altro capitolo della sua lunga storia geologica. «Questa particolare morfologia – continua Sanciu – è il risultato delle enormi pressioni a cui furono sottoposte le rocce alla fine dell’era paleozoica, circa 100 milioni di anni dopo la loro formazione».
Una piccola conchiglia che non è soltanto un fossile, ma un frammento di memoria della Terra, sopravvissuto a glaciazioni, catastrofi ed ere geologiche intere.