La Grande Jatte si conferma uno degli appuntamenti più partecipati di Cagliari: oltre 10mila presenze per la 14esima edizione che si è svolta questo weekend al Parco della Musica. L’evento vittoriano e steampunk unico nel suo genere in Sardegna, ha attirato migliaia di persone tra appassionati e curiosi. Il tema di quest’anno era “The Great Fair”, la fiera ottocentesca. E davvero, tra gli stand e gli spettacoli, sembrava di stare dentro un quadro impressionista.
Picnic sull’erba con tanto di porcellane inglesi, anche di notte, con l’atmosfera romantica del lume di candela, trampolieri a passeggio in mezzo alle persone che indossavano abiti d’epoca o quelli creativi dello stile steampunk e poi i giochi antichi per i più piccoli, le acrobazie degli artisti del fuoco, i maghi e la cartomante. Balli dell’epoca e musica dal vivo. Insomma tutti gli ingredienti per un viaggio nel tempo.
Quest’anno la Jatte, organizzata come sempre dall’associazione culturale Mad²Factory, ha raggiunto e superato gli obiettivi delle precedenti edizioni, regalando ai visitatori emozioni inaspettate, come quella di trovarsi in mezzo al corteo delle suffragette, in piena contestazione per il diritto al voto delle donne: una vera rievocazione con tanto di pestaggio di una delle manifestanti da parte di un poliziotto.
Immancabili i contest per i migliori abiti, ma anche per la migliore esposizione e il più bel picnic, votati dal pubblico e quelli votati dalla giuria tecnica che quest’anno ha avuto difficoltà a decretare i vincitori, perché con il susseguirsi delle edizioni anche i partecipanti diventano sempre più attenti e sofisticati nel riprodurre gli abiti. Sabato pomeriggio si è parlato anche di inclusività con un incontro legato al progetto “Steampunk e Inclusività”, il progetto di Tania Cancedda e Claudia Cabitza, finalizzato a promuovere l’inclusione delle persone con disabilità, attraverso l’arte e la creatività, con lo sviluppo di protesi personalizzate per le persone amputate.
La Jatte è un evento dallo spirito libero che vuole abbattere le barriere e coinvolgere il pubblico, senza la partecipazione e l’affetto del quale, come affermano gli organizzatori, l’evento stesso non sarebbe possibile. Affetto dimostrato in molti modi per esempio attraversando l’intera Sardegna, come hanno fatto in tanti anche approfittando del ponte per trattenersi in città.
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