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Lo sapevate? Come si dice anguria in sardo campidanese?

Angurie

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Lo sapevate? Come si dice anguria in sardo campidanese?

Un’immagine che fa sorridere tutti i bambini, una bella fetta di anguria, simbolo dell’estate: sapete come si dice anguria in sardo campidanese e da dove deriva questa parola?

Immaginate quella scena: una calda giornata d’estate, un bel prato verde, e voi, piccoli o grandi, con una fetta di anguria fresca in mano. Un’esplosione di dolcezza e freschezza che ci fa sorridere ogni volta, rievocando ricordi spensierati di infanzia. Ma vi siete mai chiesti come si chiama questa prelibatezza in sardo campidanese? E soprattutto, da dove proviene questa parola che ormai associamo subito all’estate e al piacere di gustarla sotto il sole?

Ebbene, in Sardegna, l’anguria non è solo un frutto: è un vero e proprio simbolo di estate, di fresche giornate passate in compagnia, magari sotto una pergola o all’ombra di un albero. I bambini di ieri e di oggi, con gli occhi brillanti e le mani appiccicose, hanno tutti, senza eccezioni, sorriso davanti a una fetta di anguria, quella che con il suo succo ti scivola sul mento e ti fa sentire la felicità pura. E se vi dicessi che anche in passato, le angurie coltivate nell’isola erano prelibate, saporite e apprezzate? Un patrimonio che si perde nella tradizione sarda, simbolo delle lunghe giornate al mare con i nonni e gli zii.

Ma torniamo alla domanda che vi abbiamo posto: come si dice anguria in sardo campidanese? La risposta è “Sindria”. Un nome che, vi sorprenderà sapere, non è originale sardo, ma affonda le radici in una delle molteplici influenze linguistiche che hanno arricchito la nostra isola. “Sindria”, infatti, viene dal termine spagnolo “sandia”, che significava proprio “melone d’acqua”, un modo poetico e antico di descrivere questa frutta succosa e rinfrescante. Quindi, ogni volta che sentiamo pronunciare “Sindria” in Sardegna, ricordiamoci che non è solo il nome di un frutto, ma anche un pezzo della storia linguistica che ha attraversato la nostra terra, portandosi dietro le tracce delle dominazioni che l’hanno segnata.

Un piccolo dettaglio linguistico, un legame con il passato, che rende ancora più speciale quel momento in cui, sotto il caldo sole estivo, ci gustiamo una fetta di anguria, fresca come solo l’estate sa essere.

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