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Lo sapevate? Perché molti sardi chiamano la tuta da ginnastica “canadese”?

Persone in tuta che corrono

Persone in tuta che corrono

Lo sapevate? Perché molti sardi chiamano la tuta da ginnastica “canadese”?

In Sardegna, soprattutto a Cagliari, se qualcuno vi dice di mettervi una “canadese”, non sta suggerendo di infilare una giacca pesante da boscaiolo né di armarvi di zaino e tenda per un’escursione nei boschi. No, sta parlando della tuta da ginnastica! Come mai?

Sì, avete capito bene: quella che nel resto d’Italia è semplicemente una “tuta”, in Sardegna diventa una “canadese”. Ma perché? Che c’entrano le foreste del Quebec o le cascate del Niagara con una felpa e un paio di pantaloni comodi?

Per rispondere, bisogna fare un salto indietro nel tempo, fino al dopoguerra. A quanto pare, l’insolito nome è entrato nel vocabolario cagliaritano grazie ai militari di un battaglione canadese di stanza in città in quegli anni. I primi a girare per le strade con una tuta sportiva addosso furono proprio loro, e la popolazione locale, con la tipica ironia e semplicità sarda, ha deciso di associare direttamente il capo d’abbigliamento ai suoi primi portatori: i canadesi. E così, il nome è rimasto.

Se pensate che questa sia una stranezza tutta cagliaritana, sappiate che non è l’unico caso di appropriazione linguistica curiosa. A Firenze, ad esempio, la tuta da ginnastica viene chiamata “il Toni”. Perché? Perché sulle casse che contenevano le divise dei militari americani era stampata la scritta “TO NY”, ovvero “a New York”. I fiorentini, leggendo e reinterpretando a modo loro, hanno pensato bene di battezzarla così.

Insomma, la “canadese” cagliaritana e il “Toni” fiorentino sono la dimostrazione che la lingua è viva, si evolve e, a volte, ci regala perle di umorismo involontario. Quindi, se siete in Sardegna e qualcuno vi dice di mettere la canadese, niente panico: non dovete prepararvi a una tempesta di neve, ma magari solo a una partita di calcetto!

 

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