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Lo sapevate? Da dove deriva e cosa vuol dire la parola sarda “caddaioni”?

Persona curiosa

Persona curiosa

Lo sapevate? Da dove deriva e cosa vuol dire la parola sarda “caddaioni”?

Che cosa vuol dire in sardo “caddaioni”?

Sapevate da dove arriva e cosa significa la parola sarda “caddaioni”? Bene, preparatevi, perché non stiamo parlando di un termine da usare in complimenti o poesie d’amore. “Caddaioni” in sardo è una di quelle parole che, già al suono, ti fanno capire che non è esattamente un invito a cena.

In sostanza, essere chiamati caddaioni è come ricevere una medaglia al contrario: significa miserabile, parassita, sporco… e non finisce qui. Letteralmente, si usa anche per indicare quella chicca di eleganza che sono i brandelli di lana sporchi di escrementi ovini rinsecchiti. Sì, avete capito bene: non il massimo dello stile.

Ma la lista non è finita: caddaioni può riferirsi anche a “caccola” (e qui non serve aggiungere altro) o a sfilacciature di lana grezza durante la lavorazione. Insomma, un termine che non si risparmia in varianti pittoresche.

E non pensate che possa migliorare con l’uso figurato! Sempre in accezione negativa, può voler dire “peso”, “paura”, “peccato”, “timore” o “sospetto”. Se qualcuno vi dice che avete unu caddaioni nel cuore (portai caddaioni in coru), non è certo per un colpo di romanticismo, ma piuttosto per suggerire che siete pieni di brutti presentimenti o preoccupazioni. E per rendere il tutto più interessante, pare che questa parola derivi dallo spagnolo cagajón.

In sintesi, su caddaioni non si risparmia: riesce a spaziare dal viscerale al filosofico, con una leggera preferenza per il lato sporco delle cose. Un termine, una sentenza.

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