Simbolo di fierezza e regalità, in antichità il color ocra era utilizzato specialmente dagli antichi Egizi e dagli antichi Romani, che lo inserivano in un’ottica sacrale in monumenti e tombe e ne apprezzavano le qualità intrinseche. L’ocra rossa fu ritrovata anche nelle sepolture neolitiche della Sardegna e trova un preciso significato nei rituali funerari.
Come ci spiega il geologo Luigi Sanciu, l’ocra, pigmento di origine minerale, era costituita da una miscela di minerali ferrosi che le conferiva una vasta gamma cromatica, dal rosso al giallo. Il campione che vedete in foto, proveniente dall’Iglesiente, è un chiaro esempio dell’importanza che rivestivano queste sostanze coloranti nelle società antiche.
La Sardegna, con la sua ricca varietà geologica, ha sicuramente offerto una vasta gamma di pigmenti naturali utilizzati per scopi artistici e rituali.