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Quiz per cagliaritani doc: sapete cosa indica quella scritta su un muro di via Roma?

In Sardegna la malaria fu debellata solo nel 1950 dalla Fondazione Rockfeller dopo una massiccia campagna di bonifica del territorio con l’insetticida DDT, che impegnò 30.000 uomini e durò 4 anni. Il quartiere generale dell’operazione era situato a Cagliari presso le scuole Riva di piazza Garibaldi. Sono anni in cui i morti causati dal Plasmodium falciparum in Sardegna sono duemila all’anno in media.

L’Ente regionale per la lotta anti-anofelica in Sardegna (in acronimo ERLAAS) è stato un ente speciale, attivo nel periodo compreso fra il 1946 e il 1950, istituito per l’eradicazione della malaria in Sardegna.

Fu istituito il 12 aprile 1946 dall’Alto commissariato italiano per l’igiene e la sanità (equivalente all’attuale Ministero della Salute) con i fondi dello stato italiano e il supporto finanziario della Fondazione Rockefeller, del Fondo delle Nazioni Unite destinato alla ricostruzione post bellica United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRRA), e dall’agenzia statunitense Economic Cooperation Administration (ECA) finanziaria del Piano Marshall.

Con la consulenza di esperti —fra i quali l’igienista Alberto Missiroli dell’Istituto Superiore di Sanità, l’igienista Giuseppe Brotzu dell’Università degli studi di Cagliari, il malariologo Guido Casini esperto nell’uso del DDT e l’entomologo statunitense Thomas H. G. Aitken— fu addestrato il personale non specializzato locale e furono messe in atto quattro campagne per l’eradicazione della Anopheles labranchiae (la zanzara responsabile della malaria in Sardegna) e per la bonifica idraulica del territorio. L’ente cessò la propria esistenza il 31 dicembre 1950 con la vittoria definitiva sulla malaria nell’isola.

 

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