Il 24 aprile 1370, una nave spagnola, carica di passeggeri e merci, si trovava al largo del porto di Cagliari quando fu colta da una tempesta improvvisa e violenta, che minacciava di distruggerla. Il mare si sollevava con furia e le onde si scagliavano contro la nave, mettendo in grave pericolo la vita dell’equipaggio e dei passeggeri. In un disperato tentativo di salvare la nave, il comandante ordinò ai suoi marinai di gettare in mare tutto ciò che era possibile, dalle merci alle provviste, per alleggerire il carico e cercare di rallentare l’affondamento. Mentre il cielo si oscurava e il vento fischiava, i passeggeri, terrorizzati dalla furia della natura, invocarono con fervore la protezione della Madonna, chiedendole un miracolo per salvarli dalla furia della tempesta. In quel frangente, l’ultima delle merci gettate in mare fu una cassa di carrubo, enorme e pesantissima. La nave sembrava ormai destinata a scomparire, ma sorprendentemente, la cassa non affondò. Invece, galleggiò sulle onde, sollevandosi con incredibile leggerezza e lasciandosi trasportare dal mare. Stranamente, ogni volta che la cassa passava, il cielo sopra di essa si apriva, come se uno squarcio di luce fosse stato creato per essa, e la tempesta, con incredibile rapidità, cominciava a placarsi. Come per incanto, il mare si calmò progressivamente, dando tregua ai naufraghi, che, seguendo la cassa galleggiante, riuscirono infine a orientarsi verso la costa. Grazie a questo segno prodigioso, i marinai riuscirono a navigare con sicurezza, approdando al porto di Cagliari sani e salvi. Il miracolo della cassa di carrubo, simbolo della protezione divina, rimase per sempre impresso nella memoria della città, testimone di una vicenda che sembrava impossibile, ma che segnò profondamente le vite di chi fu presente.
Poi tutti si precipitarono verso la spiaggia di Bonaria, a Su Siccu, per cercare di aprire la cassa che si era arenata. Dopo inutili e svariati tentativi, chiamarono i frati mercedari del convento situato sul vicino colle. Loro riuscirono, in pochi istanti, ad aprire la cassa e con grande sorpresa, all’interno della cassa trovarono una statua della Madonna con una candela accesa.
La chiamarono “Nostra Signora di Bonaria”. Fu qui che i conquistatori spagnoli conobbero il culto della Madonna di Bonaria, cui avrebbero intitolato, nel Nuovo Mondo, la città di Buenos Aires. Il 24 aprile 1870, in occasione del quinto centenario della scoperta del simulacro, il simulacro della Vergine, su decreto del Vaticano, venne incoronato durante una solenne cerimonia. In quella stessa data il Papa Pio X stabilì per quel giorno liturgico la celebrazione della festa di Nostra Signora di Bonaria.