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“La vita in carcere? Vale meno che all’esterno”: la riflessione della garante dei detenuti dopo l’ennesimo suicidio

foto the wam

“Nelle carceri si continua a morire col cappio al collo. È una strage che sembra non avere fine”.

Lo dichiara Irene Testa, garante regionale delle persone private della libertà personale, all’indomani della notizia del suicidio da parte di un uomo di 52 anni avvenuto ieri nel carcere di Bancali, a Sassari, in Sardegna.

“Il suicidio avvenuto ieri nel carcere di Sassari segna il 27esimo dall’inizio dell’anno – segnala Testa -. Questo dato è un campanello dell’allarme che indica che il sistema penitenziario è in una condizione di emergenza. A togliersi la vita sono anche gli agenti di polizia penitenziaria, tre dall’inizio dell’anno. Possibile che tutto il sistema carcere debba ricadere su chi lavora in quei luoghi e si fa finta di non vedere cosa accade? Fino a quando si pensa di poter contenere il malessere all’interno degli istituti nascondendo il problema. Il Presidente della Repubblica sproni Governo e Parlamento a intervenire”.

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