“Cagliari ha le fondamenta invertite di una città celeste. Tutto ciò che ne svetta è di roccia robusta e si aggrappa al cielo, ma quel che la sorregge ha basamento in surreali cavità calcaree, vuoti carsici ed echi d’acqua.
Non le ho mai visto aver bisogno della notte per diventare bella, ma quando cala la sera il buio urbano le toglie la durezza dei contorni, regalandole l’evanescenza delle promesse ancora da deludere. A vent’anni la odiavo, ora mi pare di non riuscire mai a saziarmene”.