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Lo sapevate? La Sardegna era una terra di lontre… preistoriche

«Oggi la Sardegna è popolata da due specie di mustelidi, la donnola (Mustela nivalis) e la martora (Martes martes) ma durante il Pleistocene erano presenti altre specie di questi piccoli carnivori. Tra questi l’Isola conta ben tre specie di lontre, simpatici carnivori oggi non più presenti nei fiumi e nelle coste della Sardegna.»

A darci questa interessante e preistorica informazione sulla nostra Isola è il dottor Daniel Zoboli, paleontologo dell’Università di Cagliari.

Figura 1. Una lontra attuale, questi mammiferi oggi non sono presenti nella fauna sarda.

«I fossili di lontre non sono molto comuni e la loro presenza è documentata da scheletri o da denti e ossa isolate» spiega il paleontologo. «L’algarolutra (Algarolutra majori) è la specie più rara, i suoi fossili sono stati ritrovati sia in Corsica che in Sardegna e sono rappresentati da pochi denti e alcune ossa degli arti ritrovati in alcune grotte dell’area di Alghero (da cui appunto prende il nome). La seconda specie è la sardolutra (Sardolutra ichnusae), specie conosciuta per un unico esemplare di sesso maschile perfettamente conservato ritrovato all’interno della Grotta di Nettuno, sempre nell’area di Alghero. Questa era una specie marina che si accoppiava in mare come si evince dalle dimensioni ragguardevoli del suo baculum (osso del pene). Lo scheletro di una lontra simile a sardolutra è stato ritrovato anche in una grotta presso Nuxis.»

Figura 2. A sinistra una fotografia d’epoca dello scheletro della sardolutra all’interno della Grotta di Nettuno (Alghero). A destra dettaglio del cranio.

«La terza specie è la megalenidre barbaricina (Megalenhydris barbaricina), anch’essa conosciuta al momento per un unico scheletro (stavolta incompleto) ritrovato nella Grotta di Ispinigoli (Dorgali)» continua lo studioso. «Quello che impressiona di questo predatore sono le sue dimensioni stimate a circa 2 metri di lunghezza. Si tratta della lontra più grande del record fossile quaternario europeo e poteva rivaleggiare per dimensioni con l’odierna lontra gigante del Brasile (Pteronura brasiliensis). Anche la megalenidre era una specie probabilmente marina che viveva lungo le coste della Sardegna pleistocenica. Queste tre specie potevano coesistere senza entrare in competizione dal momento che molto probabilmente si erano adattate a prede differenti. La sardolutra predava piccoli pesci molto mobili in mare, l’algarolutra si nutriva di pesci e crostacei probabilmente lungo i fiumi, mentre la grande megalenidre cacciava grossi pesci, crostacei e molluschi lungo le coste. Queste specie si sono probabilmente estinte sul finire del Pleistocene o all’inizio dell’Olocene.»

Figura 3. A sinistra i resti scheletrici della megalenidre, a desta la mandibola e le impressionanti dimensioni di questa lontra fossile sarda.

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