Capoterra, il nuovo murale di Manu Invisible “Speranza”, dedicato alla Montessori
In una Scuola Primaria di Capoterra l’artista Manu Invisible ha realizzato un enorme murale intitolato “Speranza” come parte di un esercizio creativo. «La morte di una persona non segna soltanto il cuore dei suoi cari, ma lascia un segno indelebile
In una Scuola Primaria di Capoterra l’artista Manu Invisible ha realizzato un enorme murale intitolato “Speranza” come parte di un esercizio creativo.
«La morte di una persona non segna soltanto il cuore dei suoi cari, ma lascia un segno indelebile sulla società in cui ha vissuto. Tuttavia, alcuni individui vengono ricordati non solo per questo, ma anche per le loro scelte, la loro volontà e le loro battaglie personali, che influenzano le scelte delle generazioni future e creano la storia».
Questo murale è un omaggio alla memoria di Maria Montessori e vuole rappresentare il significato molto più profondo che essa ha per tutti noi, motivo per cui la sua icona diventa il simbolo di speranza trasmesso da una bambina immersa nella sua esperienza memoriale.
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Lo sapevate? A Cagliari una galleria avrebbe dovuto collegare Stampace e Villanova
I lavori cominciarono nel 1941: si andò avanti per circa trenta metri poi, un po' per problemi di stabilità, un po' per lo scoppio della Guerra, furono interrotti
Lo sapevate? Negli anni Trenta a Cagliari fu varato un piano regolatore che prevedeva la realizzazione di una lunga galleria che collegasse il quartiere di Stampace a quello di Villanova.
Era prevista la realizzazione di una galleria lunga circa 400 metri (alta 8 e larga 16): l’ingresso a Stampace sarebbe stato sistemato all’imboccatura del fossato di San Guglielmo (dove ora c’è il campus universitario al posto della clinica Aresu), mentre lo sbocco sarebbe stata costruito in una piazza da realizzarsi tra via Macomer e via Ozieri a Villanova (inizialmente in via San Rocco).
I lavori cominciarono nel 1941: si andò avanti per circa trenta metri poi, un po’ per problemi di stabilità (alcune cariche di dinamite lesionarono diversi palazzi tra via Fiume e via Porcell che poi vennero abbattuti), un po’ per lo scoppio della Guerra, furono interrotti. Non furono riproposti nemmeno nel piano di ricostruzione del 1947, nonostante la galleria fosse prevista.
Il costo previsto fu inizialmente di oltre 4 milioni di lire: attraverso la galleria sarebbero passati mezzi pesanti, macchine e pedoni. Non se ne fece nulla. Fortunatamente.
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