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Uno dei pozzi sacri più importanti della Sardegna è stato scoperto per caso da dei pastori

pH Sardegna Turismo

È stato scoperto negli anni ’30 del XX secolo durante la ricerca di una sorgente d’acqua, il pozzo sacro di Sa Testa. Questo luogo rappresenta per l’antica civiltà nuragica, che popolava la regione gallurese, un’importante forma di devozione per onorare le divinità delle acque.

Oggi il sito costituisce una meta popolare per gli amanti dell’archeologia e della cultura nuragica. La costruzione risale ai primi anni del II Millennio a.C. e si erge alle porte del centro di Olbia, in Sardegna.

La struttura è lunga circa 18 metri, realizzata con pregiati materiali come granito, trachite e scisto. La pianta esterna della struttura ricorda una serratura che simboleggia una porta tra il nostro mondo e il regno degli spiriti.

L’area del giardino che si apre all’ingresso nord era dedicata ai riti collettivi del culto delle acque. Si accede al pozzo attraverso una scalinata di 17 gradini che conduce alla sorgente perenne. Il pozzo sacro è coperto da una pavimentazione di lastre di scisto, con un canale centrale che porta l’acqua dall’esterno verso i gradini del pozzo. La parte alta del pozzo è coperta da architravi, mentre la sezione inferiore, una camera circolare alta quasi 7 metri, è coperta da una falsa cupola (a tholos) dove si raccoglie l’acqua.

All’interno della parte sacra, sono stati rinvenuti interessanti reperti tra cui monili, un piccolo pugnale e una statuetta in bronzo inserita nei blocchi di pietra. Il pozzo sacro di Sa Testa è quindi una meta eccezionale per chi vuole scoprire la cultura e la storia del nostro meraviglioso paese.

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