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“Sesi unu gaggiu”, “sei un gàggio”: l’avremo detto milioni di volte ma sapete da dove deriva la parola?

E’ di sicuro uno dei termini che in Sardegna si usa di più e serve per indicare una persona non tanto elegante, un tantino vestita male, non propriamente cresciuta ed educata a Buckingham Palace. Grazie al portale sunuraghe.it e gli studi di Salvatore Dedola, glottologo-semitista, vi raccontiamo da dove arriva la parola “gaggio” e il perchè del suo significato odierno.

GÁGGIU in logudorese e campidanese indica lo ‘stipendio, compenso’; cfr. catalano gatge ‘estipendi, paga’; italiano ant. gaggio ‘pegno, arra’, ‘stipendio’. Di questi vocaboli si erano perse le origini; essi vanno agganciati al prototipo italiano ingaggiare (es. ingaggiare battaglia, ingaggiare un tecnico competente). Il verbo (in)-gaggiare va anzitutto confrontato col verbo francese engager. L’uso italiano di ingaggiare è molto esecrato dai puristi, e non c’è ragione, perché la base arcaica del verbo è il sumerico gag ‘arrowhead, punta di freccia’. Quindi nell’uso mediterraneo di questo verbo va data priorità al concetto di ingaggiare battaglia (icastica descrizione del momento in cui i due eserciti s’affrontano da lungi con tiri di frecce).

Ovviamente l’uso fu anche sardiano (protosardo), ed è notevole la voce sarda disgaggiare indicante il ‘districarsi, disimpegnarsi’ (antico riferimento all’esercito che stacca il contatto col nemico).
In Sardegna abbiamo una voce omofona, gággiu, agâgiu ‘imbroglio’; ‘patto non mantenuto’. Abbiamo poi il collaterale aggettivo gággiu ‘imbroglione’. Parola del gergo ramaio di Isili ma anche sarda ed italica. Ha base etimologica nel sumero gaz ‘to kill, slaughter, beat: uccidere, scannare, battere’. Sole cita pure il romanes gağé, gağó ‘uomo non zingaro’ (connotazione spregiativa, da Barthelemy), gağo ‘sempliciotto, cafone, incapace, pauroso’; sinto lombardo veneto gağo, romanes cal. gağé, gağó (da Soravia). Ma si tenga presente che il termine nel senso di ‘uomo di malaffare’ è pure cagliaritano, e italico in genere (gàggio).

 

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