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Lo sapevate? A Sant’Andrea Frius si svolgeva la corsa del Drago

 

 

Sant’Andrea Frius è un piccolo paese di circa 1800 abitanti, incastonato tra la Trexenta, antico granaio di Roma, il Gerrei e il Campidano. Come tutti i paesi della Sardegna, anche questo comune presenta diverse tradizioni, che si sono tramandate nel tempo.

Nel periodo di carnevale nel paese si tiene il cosiddetto “Carnevalli Santandriesu”, che viene festeggiato nelle due domeniche a cavallo del Martedì Grasso. La domenica antecedente, si svolge il vero e proprio carnevale, con la sfilata delle maschere e dei carri allegorici lungo le vie del paese, durante la quale vengono distribuite zeppole e fave lesse a tutta la comunità.

La domenica successiva, il giorno della Pentolaccia, vi è una tradizione, anche se ora non sempre viene effettuata, quella della corsa al drago, durante la quale i cavalieri, denominati “cavalieri di San Giorgio”, indossando i vestiti tradizionali, devono trafiggere con uno spadino, la figura di un drago appeso ad un filo. La leggenda narra infatti che una volta sconfitto, il drago venne legato e portato in giro, per rendere nota la popolazione della fine del male.

La figura del drago in questo territorio deriva da un’antica leggenda secondo cui nella località di Pranu Sanguni, sarebbe avvenuta la lotta tra San Giorgio e il drago. La leggenda narra che vagando a cavallo per quei territori, San Giorgio si imbatté in un drago dalle sette teste, che terrorizzava gli abitanti dei villaggi circostanti. 

Il santo si scagliò contro il terribile mostro e con la sua luccicante spada riuscì a ferirlo mortalmente, morendo dissanguato. Il suo sangue rosso brillante, macchiò la terra e la rese sterile, tanto che ancora oggi, nel punto dello scontro, non nasce nient’altro se non un erbetta grassa. L’erbetta che cresce, naturalmente di colore rosso, va a ricordare la macchia di sangue del drago sconfitto, mentre tutto intorno, nulla cresce seccandosi ai primi germogli. 

La tradizione viene rispettata in segno di riconoscenza e secondo la credenza popolare, più draghi vengono infilzati durante la gara, più si allontanerebbe il pericolo di un ritorno di questa figura, vista come portatrice di morte e della lotta del bene contro il male. 

 

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