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Oggi San Biagio, invocato contro i malanni alla gola: a Dolianova e a Cagliari la tradizione dei panini di “Santu Brai”

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Oggi ricorre il giorno di San Biagio, vescovo e martire da Sebaste, al quale una “Passio” drammatica ha attribuito leggende e miracoli. E così la devozione religiosa popolare, anche sarda, si è focalizzata su una delle tante imprese raccontate dall’agiografia di questa personalità: il salvataggio di un bimbo, in procinto di soffocare.

Si racconta che un fanciullo stesse per morire soffocato, a causa di una lisca di pesce rimastagli conficcata in gola. Con un prodigioso intervento, San Biagio liberò le vie respiratorie al bimbo. Ecco allora che, in ricordo di quel miracolo, il santo viene invocato come protettore di ogni infermità di gola.

La Chiesa, nello specifico, ha consacrato la tradizione con una speciale benedizione fatta con due candele. In particolare, si tratta di quelle consacrate in giorno precedente, in occasione della festa della candelora del 2 febbraio. In occasione della festività del 3 febbraio, queste vengono infatti posate sulla gola dei devoti.

Come riporta anche l’Alziator, sono estremamente interessanti per la tradizione i cosiddetti panini di San Biagio. A Dolianova (paese di cui San Biagio è patrono) e a Cagliari sembrano aver trovato, in tempi non lontani, vastissima comparsa. In tanti li conoscono come “pirichitus” o “pirichitteddus” de santu Brai: piccoli parallelepipedi irregolari, non più lunghi di due centimetri. Gli intenditori li preparavano con farina azima e insipida, al fine di una migliore conservazione.

Secondo la tradizione, nella chiesa di San Domenico, nel quartiere cagliaritano di Villanova, e in quella di San Biagio a Dolianova, i fedeli ricevono questi panetti, accompagnati in passato da folle festanti di bimbi e ragazzi. Inoltre, in occasione del 3 febbraio, i devoti sono soliti cantare is goccius, versi dialettali che raccontano i momenti topici della vita del santo.

Nel comune del Parteolla, in particolare, la festa di San Biagio dura alcuni giorni e inizia con la vestizione del Santo e prosegue con la processione e la benedizione della gola, fatta con l’incrocio di due candele all’altezza del collo. Con la distribuzione de “is pirichittus” si conclude l’evento.

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