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Lo sapevate? Anche Sassari aveva il suo bel castello medievale. Fu demolito nel 1877

Lo sapevate? Anche Sassari aveva il suo bel castello medievale. Fu demolito nel 1877.

Anche Sassari nel Medioevo era una città turrita, divenne Comune nel 1294 con la promulgazione degli Statuti sassaresi, leggi fondamentali della storia sarda. Sino alla fine dell’Ottocento vantava lunghe mura medievali, coordinate da 36 torri troppo frettolosamente abbattute (ora ne rimangono 6). Dove ora sorge la caserma La Marmora (museo della Brigata Sassari) c’era il Castello aragonese, tuttora rimpianto dai sassaresi doc.

La costruzione del castello di Sassari cominciò nel 1330; durante le varie dominazioni della città venne utilizzato per diversi scopi.

Con la conquista aragonese di Sassari ed in seguito alle sempre più frequenti ribellioni, nel giugno 1326 venne firmata una pace e furono versati tremila lire di alfonsini agli Aragonesi per finanziare la costruzione di un castello, al fine di controllare militarmente la Città.
Venuta meno la funzione militare della fortificazione, per volere del Re di Spagna Filippo II, divenne dal 1564 sede del Tribunale della Santa Inquisizione. Col passaggio dell’Isola ai Savoia nel 1720, ritornò ad avere una funzione militare.

La forma di quella che era una vera e propria fortezza era trapezoidale con cinque torri agli angoli e una al centro della facciata, ai piedi della quale si accedeva tramite una porta posta a sud come le tre torri anteriori rivolte verso la parte più alta del centro storico di Sassari. Davanti al castello fu costruito un fossato profondo diversi metri. Questo fossato si trova sotto il giardino dell’attuale piazza Castello e in alcuni tratti sfiora i 9 metri di altezza. Nel corso dei secoli la fortezza fu rafforzata fino a divenire un barbacane, con percorsi sotterranei e bocche di fuoco rivolte verso il centro abitato.

Durante la dominazione spagnola venne utilizzato come sede del presidio armato agli ordini del governatore della città. Dal 1563 fu l’unica sede della Inquisizione in Sardegna mentre in epoca sabauda fu utilizzata come caserma del Regio Esercito italiano fino al 1877, anno della parziale demolizione. Nel castello furono rinchiusi prigionieri ed eseguite condanne capitali. La prigione del maniero, infatti, fu prevalentemente nobiliare ed ecclesiastica.

 

Nel 1877, anche per fare posto alla caserma Lamarmora, sede attuale della fanteria meccanizzata dell’Esercito Italiano Brigata Sassari che ora occupa parte della cosiddetta “piazza Castello”, si decise di eliminare la fortezza simbolo della precedente dominazione sulla città. I Savoia decisero, con l’appoggio del consiglio comunale, governato dalla Sinistra liberale, di far abbattere l’antica costruzione e di dotare le cosiddette “appendici” della città di nuove piazze e portici. L’abbattimento, tuttavia, non fu completo: una parte del castello, nella parte bassa della omonima piazza, non fu totalmente rasa al suolo. Durante gli scavi del 2008 e 2009 furono riportati alla luce i basamenti delle mura, soprattutto interne. La piazza presumibilmente fu livellata, ma rimasero sotto il livello stradale diversi metri di fortificazione. In alcuni punti, soprattutto dov’è situato il barbacane, si salvarono ben due piani di fortificazioni. Una parte dell’attuale caserma è costruita sopra le fondamenta del castello. Nella piazza antistante l’antemurale difensivo fu inserito un giardino, ad oggi presente ma chiuso al pubblico.

 

 

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