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Lo sapevate? Sino al 1974 la Sardegna aveva solo tre province

Lo sapevate? Sino al 1974 la Sardegna aveva solo tre province.

L’assetto delle amministrazioni locali dell’Isola dal regno d’Italia a oggi ha conosciuto numerosi cambiamenti. Sino al 1974 ad esempio la Sardegna aveva solo tre province, quelle di Cagliari, Sassari e Nuoro. I cambiamenti nel corso della storia sono stati tanti, non sempre efficaci, non sempre apprezzati dalla popolazione.

Durante il Regno di Sardegna, con D.L. 12 agosto 1848 n. 245, la Sardegna fu ripartita in 3 Divisioni (Cagliari, Nuoro e Sassari) guidate da un Governatore; in 11 Province (Alghero, Cagliari, Cuglieri, Iglesias, Isili, Lanusei, Nuoro, Oristano, Ozieri, Sassari e Tempio Pausania) guidate da un Vice-Governatore; in 84 mandamenti (sedi di pretura e di collegi elettorali) e 363 comuni.

 

La suddetta ripartizione avvenne nel seguente modo: Divisione di Cagliari (Cagliari, Iglesias, Isili, Lanusei, Oristano), Divisione di Nuoro (Cuglieri, Nuoro), Divisione di Sassari (Alghero, Ozieri, Sassari e Tempio Pausania). Sempre durante il regno sardo-piemontese con il cosiddetto Decreto Rattazzi, la Sardegna fu suddivisa in 2 Province (Cagliari e Sassari), che divennero sede prima di Governatorato e poi di Prefettura; in 9 Circondari (Alghero, Cagliari, Iglesias, Lanusei, Nuoro, Oristano, Ozieri, Sassari e Tempio Pausania), che furono sede prima di Vice-Governatorato e poi di Sotto-Prefettura; in 91 mandamenti e 371 comuni. Ogni provincia era guidata da un Governatore (poi rinominato Prefetto), nominato dal Re, coadiuvato da un vice-governatore, diretti dipendenti del Ministro dell’Interno, con un consiglio provinciale eletto dal governo, che fungeva da giudice amministrativo. Questa suddivisione, che si mantenne fino al 1927 quando furono eliminati tutti i Circondari in Italia.

 

Da allora l’assetto delle amministrazioni provinciali della Sardegna ha conosciuto numerose ulteriori modifiche. Dal 1927 la regione era suddivisa in tre province (Cagliari, Nuoro, Sassari). A queste si è aggiunta Oristano nel 1974. Il numero è raddoppiato con una norma regionale del 2001, divenuta operativa nel 2005, che ha istituito le province di Medio Campidano, Sulcis Iglesiente, Ogliastra e Gallura. Nel 2012 i cittadini sardi si sono espressi, tramite un referendum consultivo, a favore dell’abolizione degli enti introdotti con la legge del 2001. La riorganizzazione amministrativa del territorio è avvenuta però solo nel 2016, con una legge regionale che ha soppresso le province oggetto del referendum e diviso la provincia di Cagliari tra l’omonima città metropolitana e la provincia del Sud Sardegna, riducendo pertanto il numero complessivo degli enti intermedi da otto a cinque (quattro province e una città metropolitana).

Nonostante l’esito del referendum e il riassetto amministrativo, il 31 marzo 2021 il Consiglio regionale ha approvato il Testo Unico degli Enti locali, con il quale sono state ripristinate le province di Sulcis Iglesiente, Medio Campidano, Ogliastra e Gallura (che viene rinominata Nord-Est), mentre la provincia di Sassari è diventata città metropolitana. Inoltre, la provincia del Sud Sardegna è stata inglobata nella città metropolitana di Cagliari che è passata così da 17 a 71 comuni. Con la nuova norma il totale di province e città metropolitane è ritornato dunque a otto.

L’aumento nel tempo di questi enti intermedi ha portato numerosi benefici soprattutto ai territori più lontani e isolati ma è stato anche constatato che più province, soprattutto in Sardegna, hanno fatto lievitare le spese pubbliche, appesantendo ulteriormente gli aspetti burocratici.

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