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Impresa del dorgalese Claudio Spanu in Francia: è Campione del Mondo

L'Italia Under 23 Campione del Mondo alla Sei Giorni in Francia. Claudio Spanu è il primo a destra.

Impresa del dorgalese Claudio Spanu in Francia: è Campione del Mondo.Il 23enne centauro del Motoclub Dorgali si è laureato Campione del Mondo alla Sei Giorni di Enduro di Le Puy en Velay, cittadina francese dell’Alta Loira. La manifestazione, regina dell’Enduro per squadre nazionali, era in programma dal 29 agosto al 3 settembre. Un altro incredibile risultato per il giovane alfiere dorgalese, all’ennesimo successo in Maglia Azzurra.Spanu gareggiava su Honda tra gli Under 23. Nel Trofeo Junior Trophy i giovani azzurri (che difendevano il titolo) sono stati costanti e hanno retto la pressione di trovarsi sempre al comando. Nell’ultimo giorno di gara gli azzurri hanno fatto il loro dovere: amministrare il vantaggio sulla Finlandia. Nel corso dei nove giri previsti Morgan Lesiardo (Sherco) ha spinto senza esagerare, chiudendo la sua manche alle spalle dello statunitense Austin Walton e 4° nell’Assoluta di giornata. Enrico Rinaldi (Gas Gas) ha completato la top 10 individuale tra gli Junior mentre Claudio Spanu ha gestito la situazione in mezzo al gruppo.La Finlandia non ha avuto alcuna chance di rimonta e ha terminato la Six Days in seconda posizione a 2’52” dall’Italia, vincitrice della coppa più ambita dai giovani enduristi in 9h58’58”44, unica formazione a scendere sotto il muro delle 10 ore. I tre nostri ragazzi hanno dimostrato maturità e costanza di rendimento, riuscendo a gestire al meglio i momenti più critici.Italia sugli scudi anche tra i grandi del World Trophy con il secondo posto degli Azzurri alle spalle della Gran Bretagna.Il programma prevedeva tre giri diversi nei cinque (più uno) giorni di gara. Il percorso di lunedì 29 e martedì 30 agosto si è sviluppato a ovest di Puy-en-Velay, mercoledì 31 agosto e giovedì 1° settembre i piloti hanno toccato la zona a sud, mentre venerdì 2 settembre i concorrenti hanno affrontato la zona a nord di Puy-en-Velay.A detta di tanti sono state prove speciali lunghe e veloci (13 PS diverse in totale, con 5 tratti cronometrati al giorno): lunghi prati classici per i Cross Test, Enduro Test dove si può fare la differenza e difficoltà crescente, con un quinto giorno davvero old style.La consueta manche di cross del sesto giorno, infine, si è disputata sul tracciato adiacente al paddock, situato all’aeroporto di Le Puys Loudes.Claudio è felice, la sua voce appare ovviamente stanca ma al tempo stesso sicura. Dalle sue parole trapela orgoglio e grande soddisfazione: «Abbiamo affrontato una settimana difficile, in questi giorni ho raggiunto il mio livello più alto, nonostante abbia avuto poco tempo per riposare anche a causa dei trasferimenti. Il lunedì abbiamo avuto una bella botta di fortuna: Usa, Svezia e Francia hanno avuto problemi e queste nazionali erano sicuramente più forti di noi, però le gare sono anche questo. Importante era non cadere, il rischio c’era ed è andata bene perché in cinque giorni non sono finito a terra, mentre Enrico e Morgan sono caduti il quinto giorno nell’ultima speciale, mentre io sono scivolato nel riscaldamento. Comunque, nonostante questi inconvenienti siamo stati bravi a gestire la pressione a tenere in ordine le moto; abbiamo vinto 4 giornate delle 5 di enduro, e come squadra abbiamo fatto un bel lavoro. Questa vittoria ce la siamo meritata».Due parole anche sulla manifestazione: «Gara organizzata veramente bene», continua Spanu, l’unico aspetto che non mi è piaciuto è stato la manche di cross, chiamare il terreno di gara “pista” è una presa in giro alle piste vere. Vorrei ringraziare tutte le persone della Federazione, lo staff, che non ci ha fatto mancare niente, dai tecnici, a quelli che cucinavano e ci sostenevano, il mio team, i miei sponsor, la mia famiglia, tutte le persone che ci hanno seguito e fanno il tifo per noi. E un grazie ovviamente va a tutti i miei compagni di squadra».

Alcuni dirigenti del Motoclub Dorgali e sardi presenti alla Sei Giorni festeggiano il successo di Claudio Spanu con la Nazionale Italiana.

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