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Cagliari Calcio, Pavoletti: “Voglio lottare per questa maglia”

La scelta. “Sono molto contento di aver firmato e di combattere ancora con questa maglia. Tutto nasce dopo la confusione della retrocessione, abbiamo dato tutti giudizi affettati. Con la calma si é tornati a parlare e a ragionare e la volontà era quella di essere qui a Cagliari per ripartire”.

“Joao non é quello che stavo descrivendo, è stato il condottiero lo scorso anno. Cosa accadrà non si sa, ma lui ci tiene tanto al Cagliari. Con lui sarebbe tutto più semplice”.

La serie B. “Ritorno a fare la serie B dopo anni, ma con un altro spirito. Il mio focus è giocare con il Cagliari per raggiungere la serie A e fare bene. Sarà una serie B rispetto agli anni scorsi. Dovremo fare un campionato di qualità. Qui in città ho trovato calore e un posto dove sono diventato uomo e far crescere la mia famiglia. Anche la mia compagna ora non vorrebbe andare via. Pavoletti c’è con i fatti, questo è il primo passo per la rinascita”.

L’ultima partita a Venezia. “Sinceramente nello spogliatoio c’è molto silenzio, chiunque di noi ha vissuto quella notte, sa cosa ha fatto e cosa ha sbagliato. Chi ha parlato poco in questo mese é perché ha fatto un bel l’esame di coscienza. Quello appena concluso è stato un campionato maldestro. Abbiamo sbagliato tanto, io sono qui perché ho commesso degli errori e ora voglio rimettermi in gioco per riportare il Cagliari dove merita. Giocando con la paura e la tensione, ultimi due anni molto difficili e alla fine lo abbiamo pagato”.

Pavoletti capitano? “La fascia del capitano per ora l’ho assaggiata in Coppa Italia, sono disponibile, ma non è la mia ambizione”.

Liverani. “É uno che dà del filo da torcere. È molto carico ed esigente, meticoloso non ci fa passare nulla e questo ci sta facendo progettare bene il futuro. Bisogna parlare poco e pedalare tanto. Caldo a parte le comodità in ritiro ad Asseminello non mancano, non so se vorrò rifarla il prossimo anno, ma per ora mi sta piacendo”.

Obiettivi. “Sto invecchiando, ma sono sul pezzo! Il mio ginocchio risponde abbastanza bene, sto lavorando tanto. In serie B ho passato due ottime annate, vorrei ripetimi a Cagliari, ma non è più un obiettivo personale ma collettivo. Negli ultimi anni ho sempre messo davanti il

Cagliari. Ora voglio vivere bene e andare nello spogliatoio e vedere tutti contenti”.

Come si riparte? “Non lo so, credo che il lavoro che stiamo facendo sia il primo passo. Il test sul campo ogni giorno, ora è tempo solo di imparare, ascoltare il mister e giocare quelle partite da uomini e protagonisti. Se lavori bene i risultati arrivano. Io spero questa squadra venga formata il prima possibile, chi ha voglia di restare prenda la decisione subito, chi vuole andare vada”.

Chiuderai a Cagliari? “Quello che mi ha fatto male a Venezia è stata l’umiliazione con cui abbiamo perso. Siamo retrocessi per rinascere per migliorare e fare le cose ben fatte. Nessuno avrebbe potuto scrivere un finale così drammatico. Le nostre non erano lacrime da coccodrillo. È stata la pagina più brutta della mia carriera. Qui sto bene, sto mettendo delle radici importanti e vediamo cosa succederà. Viviamoci questa annata nel modo giusto.

 

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