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Lo sapevate? Il palazzo medievale Zapata a Barumini è stato edificato sopra un grande nuraghe

Lo sapevate? Il palazzo medievale Zapata a Barumini è stato edificato sopra un grande nuraghe.

“Casa Zapata” è una magnifica residenza fatta costruire dall’antica e nobile famiglia aragonese degli Zapata a partire dalla fine del XVI secolo. Il palazzo fu fatto costruire sopra un grande nuraghe complesso più antico di circa 2500 anni, che rimase “nascosto” sotto il pavimento della residenza aragonese sino al 1990, anno della scoperta, avvenuta per caso, durante la musealizzazione dell’edificio.Oggi il pavimento del palazzo nobiliare è trasparente e sotto, nelle fondamenta, è possibile vedere i resti del nuraghe.

Come riporta il sito della Fondazione Barumini, i membri della famiglia Zapata giunsero in Sardegna nel 1323 al seguito dell’Infante Alfonso che si preparava alla conquista dell’isola, si stabilirono, quindi, a Cagliari (una delle Città Reali) e nel 1541 acquistarono la Baronia di Las Plassas, Barumini e Villanovafranca, divenendone signori e poi baroni, e arrivando ad amministrarla fino alla soppressione del regime feudale. Tra i diversi edifici che costituiscono la residenza si distinguono: uno splendido palazzo, con elegante giardino annesso, realizzato tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo per divenire Sede Baronale e dimora del feudatario, e altri due corpi murari di pertinenza agricola, realizzati a partire dai primi anni del 1900, utilizzati come magazzini, stalle e casa del fattore aperti su una grande corte che consentiva il libero movimento di uomini, merci e animali. Davanti a “Casa Zapata” si trova la Parrocchia della Beata Vergine Immacolata, la cui costruzione fu probabilmente commissionata dalla stessa nobile famiglia aragonese.

 

Casa Zapata, Barumini

Oggi la residenza spagnola è sede del cosiddetto Polo Museale “Casa Zapata” organizzato in tre sezioni.

Dopo la morte dell’ultima baronessa, Donna Concetta Ingarao Zapata, avvenuta negli anni ‘80 e un periodo di totale abbandono, il Comune di Barumini ne acquistò la proprietà nel 1987 con l’idea di allestire un museo per i reperti di Su Nuraxi e della zona. Circa 3 anni dopo, nel 1990, ignari del tesoro che “Casa Zapata” custodiva al suo interno, cominciarono i lavori finalizzati alla realizzazione del progetto di musealizzazione. Lavori che furono subito interrotti data la scoperta delle vestigia di un imponente nuraghe complesso sotto le strutture del palazzo. Da quel momento si sono susseguite numerose campagne di scavo, tuttora in corso, e si è portato avanti un progetto museale che ha cercato di salvaguardare e di non snaturare l’edilizia del palazzo e allo stesso tempo di rendere fruibile la visione del complesso nuragico dall’alto, tramite un sistema di passerelle sospese e di pavimenti in vetro.

Risulta, quindi, straordinario entrare all’interno di un palazzo nobiliare per poi trovarsi inaspettatamente davanti a un nuraghe di tali dimensioni. Fu Giovanni Lilliu a scrivere, ancor prima dell’inizio degli scavi archeologici, che nei pressi “de su palazzu ‘e su Marchesu, gli antichi stabilirono un nuraghe e un piccolo gruppo di capanne intorno”. Un nuraghe che gli stesso ribattezzò Su Nuraxi ‘e Cresia (il nuraghe della chiesa), proprio per la sua vicinanza alla chiesa parrocchiale e che le popolazioni nuragiche edificarono in questo sito (cioè su un ripiano di roccia marnosa) poiché era pianeggiante, elevato tanto da poter dominare il territorio circostante e non era lontano da sorgenti d’acqua.

“Su Nuraxi ‘e Cresia” è un nuraghe complesso trilobato, costituito da una torre centrale, chiamata “mastio”, attorno alla quale si dispongono tre torri perimetrali raccordate da cortine murarie rettilinee. Esso presenta, inoltre, la particolarità di essere dotato di 2 cortili, uno interno al bastione trilobato, dotato di pozzo, e uno esterno collegato al primo mediante un ingresso architravato posto nella cortina muraria di Sud-Est. Gli scavi archeologici compiuti a partire dal 2005 proprio nel cortile esterno hanno permesso di mettere in luce la pavimentazione originaria della struttura, costituita da un lastricato che sappiamo essere risalente al Bronzo Recente grazie ai materiali qui ritrovati. Gli scavi effettuati all’interno di Casa Zapata e sul fianco meridionale mettono, inoltre, in luce la presenza di un doppio antemurale e una struttura insediativa di villaggio.

Essendo gli scavi tuttora in corso si possono solo ipotizzare le tappe dell’articolazione cronologica del monumento: ad un primo momento si colloca la costruzione del mastio; ad una seconda fase quella delle torri Sud ed Est e della cortina di raccordo; infine, ad una terza fase quella della torre di perimetro Ovest, proprio perché edificata in basalto e, quindi, con un palese cambio di materiale costruttivo.

Il deposito archeologico di Su Nuraxi ‘e Cresia restituisce un orizzonte e una stratificazione culturale che va dal periodo nuragico (a partire dal Bronzo Recente 1300 a.C., e dal Bronzo Finale 1100-800 sec. a.C.) fino al periodo romano (tardo-repubblicano e tardo-imperiale) e altomedievale; superato l’evo antico Su Nuraxi ‘e Cresia registra una frequentazione in età giudicale, fino ad arrivare alla costruzione del palazzo Zapata.

 

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