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Lo sapevate? Il menhir di Curru Tundu a Villa Sant’Antonio è uno dei più alti d’Europa

Lo sapevate? Il menhir di Curru Tundu a Villa Sant’Antonio è uno dei più alti d’Europa.

 

Andiamo alla scoperta di questi antichissimi manufatti, che risalgono a diverse migliaia di anni fa. Il menhir di Curru Tundu nell’alta Marmilla è uno dei più grandi e alti d’Europa ed è inserito in uno scenario paesaggistico spettacolare.

 

Villa Sant’Antonio sorge sulle colline delimitate a sud dalla giara di Assolo, a est dal fiume Imbessu, a nord dal monte Grighine e a ovest dalla Brabaxiana di Usellus: è un centro di appena 350 abitanti dell’alta Marmilla, che occupa un territorio ricco di attrazioni naturalistiche e di rare testimonianze archeologiche, come i menhir.

Nell’area esistono diversi megaliti, che furono realizzati tra il 3300 e il 2500 a.C., durante l’epoca caratterizzata dalla cultura di Ozieri. In questa località si trova un menhir alto 5 metri e 75 cm, uno dei più alti sull’Isola e d’Europa.

Il menhir è inserito nel contesto della necropoli di Is Forrus.

A m 150 dal secondo gruppo di domus, ai piedi del Monte Corru Tundu, è presente un colossale monolite in tufo trachitico dalla sommità troncata (altezza residua m 5,75). Il menhir è fortemente affusolato, con una faccia spianata e l’altra arrotondata; in questa sembrano individuabili tre coppelle circolari.
Monolite e necropoli, tra loro correlati, erano funzionali all’insediamento di Monte Padrillonis, situato a 700 m a N/E. L’area ha restituito industria litica e reperti fittili del Neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.).

 

 

In Sardegna i menhir prendono il nome di perdas fittas o pedras fittas, ossia “pietre conficcate”. Presenti in varie zone dell’isola, se ne contano 740 e possono essere completamente lisci, rappresentando una simbologia fallica, oppure avere scolpito il simbolo femminile della fecondità, le mammelle, segni inequivocabili della Dea Madre; alcuni hanno invece delle coppelle, come il menhir di Genna Prunas di Guspini, mentre l’originale stele di Boeli, meglio conosciuta come Sa Perda Pinta di Mamoiada, presenta una serie di spirali concentriche in quasi tutte le facce del monolito.

 

 

I menhir (dal bretone men e hir “pietra lunga”; in italiano anche “pietrafitta”) sono dei megaliti (dal greco “grande pietra”) monolitici (da non confondere con i dolmen, polilitici e solitamente assemblati a portale), eretti solitamente durante il Neolitico, e potevano raggiungere anche più di venti metri di altezza, come ad esempio il Grand Menhir rotto di Locmariaquer (nel Morbihan in Bretagna).

Potevano essere eretti singolarmente o in gruppi, e con dimensioni che possono considerevolmente variare, anche se la loro forma è generalmente squadrata, alcune volte assottigliandosi verso la cima. I menhir sono ampiamente distribuiti in Europa, Africa e Asia, ma sono più numerosi nell’Europa Occidentale, in particolare in Bretagna e nelle isole britanniche. Sono stati eretti in molti periodi differenti, nel corso della preistoria, ed erano creati nel contesto della cosiddetta cultura megalitica che fiorì in Europa e dintorni.

Un menhir bretone, in Francia.

Il più alto menhir al mondo si trova a Locmariaquer e raggiunge l’altezza di 20 metri. Purtroppo è stato rotto in 4 pezzi che giacciono al suolo come un eroe ferito e spezzato dalle ire del tempo.

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