Site icon cagliari.vistanet.it

Cagliari, Capozucca e Passetti dopo la retrocessione: “Chiediamo scusa a tutti. Deiola il prossimo capitano”

C’è solo una certezza: il Cagliari ferito e bistrattato per affrontare il campionato di serie B ripartirà da Alessandro Deiola che si prepara a indossare anche la fascia da capitano. Niente proclami e nessuno slogan accompagnerà la prossima stagione dei rossoblù, sarà solo il campo a parlare.

Nella conferenza stampa che si è svolta all’Unipol Domus per chiudere un campiona disastroso che ha portato la squadra nelle serie cadetta a parlare ai tifosi sono stati il direttore sportivo, Stefano Capozzucca e quello generale, Mario Passetti.

“Mi sembrava giusto fare questa conferenza seppur in ritardo e chiudere questo campionato molto brutto sotto tutti gli aspetti. – ha detto Capozucca – A Venezia ci aspettavamo un epilogo diverso soprattutto dopo il primo tempo. Ci sentiamo tutti colpevoli e sono doverose le scuse a tutti, ai giornalisti che seguite la squadra, ai tifosi, alla gente, alle persone che vogliono bene al Cagliari e tutti quelli che lavorano qua dentro e lavorano per la squadra. Davanti a tutti mi sento per primo colpevole, sento di averli traditi, tutti si sono aggrappati a me e mi chiedevano la salvezza. Ero convinto della salvezza, non avevamo una squadra per andare in B, c’erano squadre potenzialmente inferiori. Questo è uno dei motivi per cui ho accettato di continuare il mio lavoro, non potevo fuggire in un altro club: devo qualcosa a tutti”.

Il mea culpa arriva anche da Passetti. “La prima cosa che dobbiamo fare è chiedere scusa. Essere di Cagliari è un peso in più per me, senti di non aver rappresentato le aspettative di un popolo, di averlo tradito. In questi anni questa presidenza ha voluto provare ad alzare l’asticella e nel farlo ci si è affidati a giocatori e allenatori di esperienza e blasonate. Ci siamo abituati al fatto che il Cagliari potesse raggiungere campioni e ha alzato le aspettative tutto questo. Abbiamo sbagliato il modo e chi stava affianco al presidente non ha saputo dare i consigli giusti. Tutti vogliamo bene al Cagliari, è giusto criticare e anche ferocemente. Ma poi bisogna fermarsi e tornare a voler bene al Cagliari. Soffiare sul fuoco non serve. Ora bisogna remare tutti dalla stessa parte”.

Capozucca sulla retrocessione. “Quando si retrocede è normale che ci siano stati errori, ma da parte di tutti e diverse componenti. La società ha responsabilità, non nascondo di essere il primo responsabile per le mie scelte, ho difeso delle scelte sbagliando. Adesso è facile contestare Giulini, diventa il capro espiatorio di tutto e tutti. La buona fede di Giulini c’è sempre stata portando giocatori importanti e provare ad alzare il livello. Penso che Giulini sia colpevole ma meno degli altri, io lo sono di più perché ci lavoro ogni giorno, ho permesso acquisti sbagliati. Le colpe sono mie, degli allenatori e dei calciatori”.

“Per quanto riguarda Mazzarri spendo poche parole. Ho difeso una scelta non mia e ho sbagliato. Le cose se dopo Verona non precipitavano sarebbe rimasto in panchina fino alla fine. Come uomo pensavo fosse la figura giusta per la sua esperienza, ma ho sbagliato”.

“Lo shock lo abbiamo avuto tutti. È stato un suicidio perfetto non aver fatto gol al Venezia con la Salernitana che perdeva 4-0. Giulini è irriconoscibile, lo sto vivendo ogni giorno a Milano, lui oltre al discorso sportivo ha anche il discorso finanziario, noi siamo una società sana e impeccabile. La maggior parte dei giocatori non hanno avuto shock, sono quasi tutti al mare. In questo momento non parlo di prospettiva di squadra per l’anno prossimo. Dobbiamo mandare via più gente possibile e dobbiamo rifondare tutto, questa retrocessione lascia il segno, dobbiamo vendere e cambiare il più possibile”.

La rinascita. “Non partiremo con 25 giocatori nuovi. Faccio un solo nome: Deiola. Ha il cuore sardo, non ha qualità del fuoriclasse ma ha sentimento e spirito battagliero per giocare nel Cagliari che deve risorgere. Potrebbe essere il nuovo capitano. Agostini non ha colpe, lo ringrazio per aver avuto il coraggio di andare a giocare tre gare finali, soprattutto a Salerno e poi contro una grande come l’Inter. Per quanto riguarda l’allenatore, mercoledì o giovedì vi diremo chi sarà il nuovo tecnico. L’allenatore dovrà sposare il nostro progetto che non è come quello di sette anni fa ma è sempre il Cagliari, vogliamo la persona giusta, deve capire che arriva in un ambiente depresso e deve sentirsi “retrocesso” deve riprendere in mano la squadra. Non voglio dire altro”.

Le parole di Passetti. “Un uomo solo al comando non funziona più. Abbiamo concesso a troppe persone di criticare l’operato nostro. Ognuno deve tornare a fare bene il proprio mestiere. Questa fantomatica offerta della holding ha dato fastidio. Nonostante la smentita nostra si è continuato a parlare. Il presidente è stato chiaro: qualora arrivasse un socio (modello Atalanta) tutto si valuta. Un’altra cosa che ha dato fastidio sono le discussioni sul tesoretto del paracadute derivante dalla retrocessione. Non c’è nessun tesoretto, la retrocessione è un danno economico”.

La campagna contro il presidente è anomala. Qualcosa mi dice però che soffiare sul fuoco di una rabbia, giustissima, può far comodo a chi vuole il male del Cagliari”.

“Il progetto definitivo dello stadio dovrà essere presentato entro il 30 giugno e siamo in linea con i tempi”.

“Indice di liquidità? Ha poco senso per l’iscrizione in campionato. In B è 0,7 cioè superiore alla A. Questo prevede che dobbiamo cedere già in questo mese per tutti gli adempimenti di iscrizione e mercato”.

“Il paracadute non vale quanto i diritti tv della Serie A. Mancheranno i soldi nel ticketing, nelle sponsorizzazioni. Inoltre la retrocessione inciderà sui risultati sportivi degli ultimi cinque anni, cosa che conta a livello di proventi dei diritti tv”.

Exit mobile version