Giada Melis durante la MYT

La MYT (Master Your Talent) Academy nasce da un’intuizione volta a dare risposte concrete al problema di una disoccupazione crescente che spinge i giovani ad andar via dalla Sardegna per cercar fortuna altrove. Un vero e proprio percorso di formazione, completamente gratuito, che mira ad offrire una preparazione concreta e individuale ai ragazzi in uscita dalle scuole superiori per relazionarsi in maniera vincente con il mondo del lavoro.

Per far questo, lo scorso 26 marzo è iniziato un ciclo di seminari introduttivi che vedrà coinvolti oltre 200 ragazzi delle classi quinte del Liceo artistico di Cagliari “Foiso Fois” e  che si terranno al T Hotel di Cagliari. Dopo lo strepitoso successo del primo incontro, i prossimi due appuntamenti sono previsti sabato 2 e venerdì 8 aprile.

La MYT Academy, un progetto innovativo proposto dalla società di consulenza manageriale MAB & Co., si svolge seguendo un metodo di studi personalizzato che andrà a formare una classe di ragazzi selezionati, in base ad attitudini e aspirazioni, su quelle che sono le categorie principali di professionisti appetiti dalle più grandi realtà imprenditoriali.

Infatti, sono stati strutturati percorsi di formazione specifici e in continuo aggiornamento per avviare tantissimi ragazzi alla professione di:

–       HR MANAGER

–       RESPONSABILE AMMINISTRATIVO

–       CONSULENTE DI VENDITA

–       ADDETTO MARKETING

–       FILM MAKER

Una volta al mese i ragazzi che entrano a far parte delle classi della MYT Academy hanno la possibilità di formarsi grazie all’aiuto di eccellenti professionisti in maniera completamente gratuita.

Inoltre avranno la possibilità di conoscere gli imprenditori che per primi stanno sostenendo questa iniziativa, del progetto nazionale Osm Edu, che ribadisce una volta di più la mission aziendale di MAB & Co.: fungere da ponte di collegamento tra i giovani e gli imprenditori, consentendo ai migliori talenti della nostra terra di sfruttare al meglio il loro potenziale per far brillare le aziende e, in definitiva, la Sardegna intera.

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.