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L’estate che verrà. L’assessore Chessa: “2022 in crescita grazie a eventi sportivi e culturali”

Gianni Chessa

Nonostante si siano dovute giostrare nel pieno della pandemia, le stagioni estive del 2020 e del 2021 in Sardegna hanno registrato ottimi risultati nel settore turistico. Settore che ha potuto guardare con speranza non solo ai due mesi di “incasso sicuro” ( luglio e agosto) ma anche a periodi generalmente meno facili, grazie a un calendario di eventi sportivi e culturali che ha fatto gravitare sull’Isola moltissime presenze.

E quindi cosa ci dobbiamo aspettare dall’estate 2022? Quali sono le azioni messe in campo dalla giunta e dall’assessorato al turismo in questo periodo difficile? Lo abbiamo chiesto direttamente a Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio.

«Un vanto per l’assessorato è stato quello di aver chiuso delle annate difficili con un report di crescita del turismo molto alto. Abbiamo dato conferma del fatto che con le giuste azioni e con una visione precisa di quello che deve essere il percorso da seguire per portare la Sardegna nel mondo e il mondo in Sardegna, si possa fare tantissimo, anche in condizioni sfavorevoli – spiega Chessa – La forza attrattiva dell’Isola è innegabile ma sono state le operazioni di promozione e organizzazione degli eventi ad aver fatto la differenza. “Sardegna Isola dello sport” e “Sardegna Megalitica” hanno segnato un cambiamento epocale e fatto raggiungere traguardi importanti. Questa è la strada che abbiamo tracciato e su questa continueremo a muoverci, con ottimismo e con la forza della programmazione e del fare sistema».

 

Anche durante la pandemia, la Regione ha continuato a credere e ad investire nella promozione dell’Isola attraverso gli eventi sportivi, che hanno avuto una ricaduta positiva sul tessuto produttivo ed economico. Lo scorso anno, infatti, una trentina di competizioni ed eventi di carattere internazionale hanno dato lustro all’immagine della Sardegna in tutto il mondo. Così, anche quest’anno, l’assessore Chessa ha deciso di puntare sulle manifestazioni di carattere internazionale che vadano a coinvolgere discipline e protagonisti sportivi di caratura mondiale.

«Siamo pronti per il bis. La seconda edizione dell’Isola dello sport prevede, per il momento, una trentina di eventi, organizzati in periodi lontani da luglio e agosto, in vista dell’obiettivo principale, quello della destagionalizzazione.  Il cartellone, già in parte confermato, prevede – racconta l’assessore al turismo – eventi sportivi di grandissimo rilievo. Dal campionato mondiale di scacchi giovanile a metà ottobre – per il quale si attendono 500 atleti e un gravitare sull’Isola di 15mila presenze – al mondiale di catamarani a Villasimius a settembre. Dal campionato del mondo di motocross a Riola Sardo al Giro d’Italia femminile, per la prima volta in Sardegna. Insomma, anche quest’anno daremo rilievo a tutte le discipline sportive: ballo, ciclismo, motori, sport equestri, tennis, triathlon, arti marziali, sport acquatici. E abbiamo riconfermato anche la Corsa in rosa. Catturare eventi sportivi è importantissimo e dopo il successo delle manifestazioni dello scorso anno, in molti si sono proposti per portare le competizioni da noi. Ormai hanno capito che la Sardegna è attenta agli eventi sportivi ed è pronta a investirci. Di fronte alla pandemia non siamo scappati, ma abbiamo rilanciato. E la strategia si è rivelata quella giusta».

Per ora “L’Isola dello sport” conta una trentina di eventi, dislocati in tutte le province sarde, in modo da mettere in luce anche le zone interne, oltre alle località già note. Ma si attende conferma dal consiglio regionale. Spiega Chessa: «Presto farò una conferenza stampa per presentare il programma degli eventi sportivi, appena il consiglio regionale darà la copertura finanziaria necessaria. Dovremmo poter confermare tutto entro la fine del mese. Gli eventi potrebbero arrivare ad essere anche 50, in base alle decisioni che verranno prese».

Anche sul fronte culturale, grande fermento, così come è stato per il 2021. Per la prima volta in Sardegna, a settembre, si terrà ad esempio la grande Fiera dell’Archeologia, che sarà ospitata nel Bastione Saint Remy di Cagliari. Questa idea si inserisce chiaramente nel progetto di cui si è già molto parlato, “Sardegna Isola Megalitica”.

«Il successo della mostra archeologica a Berlino e San Pietroburgo (che finora ha registrato oltre 213mila visitatori), dimostra come storia e cultura della Sardegna rappresentino un enorme tesoro che può contribuire anche allo sviluppo del turismo. Siamo riusciti a creare un dialogo con i direttori dei poli museali di tutto il mondo e con il panorama universitario. Hanno capito che era il momento di valorizzare la nostra storia, di mandare avanti le nuove scoperte e di non tenere più tutto nel cassetto. Non è stato semplice inizialmente, ma ora penso di poter dire che la reticenza del mondo accademico è stata scardinata. C’è la consapevolezza che cultura, turismo ed economia possano lavorare insieme. Siamo, come mi piace ripetere, riusciti a fare “sistema” per un obiettivo comune, quello di far parlare della Sardegna in tutto il mondo, che grazie alle potenzialità del patrimonio storico, culturale e archeologico, alle eccellenze della nostra identità, punta al mercato turistico mondiale. Oltre mare, non solo mare: questa la mia filosofia» spiega Chessa.

Importanza, anche quest’anno, anche per i cammini religiosi, sui quali si sono tenuti numerosi confronti. «Abbiamo otto cammini, una fondazione, 250 comuni su 367 coinvolti in Sardegna nel progetto. La bellezza di 3200 chilometri da raccontare: questi sono i numeri che ci incoraggiano a battere la strada del turismo religioso. Prima mancava una seria partecipazione della chiesa, ora invece siamo riusciti a coinvolgere tutte le diocesi sarde. Il 2 aprile abbiamo in programma un evento con tutti i vescovi e i sindaci della Sardegna proprio per definire le tappe di questa tipologia di turismo che ci sta dando lustro e visibilità» conclude l’assessore.

 

 

 

 

 

 

 

 

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