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“Dammi i soldi, non ti faccio niente”, momenti di terrore per Maria Luisa alla Chiccheria: “Non siamo più in una realtà tranquilla”

Questa mattina ha riaperto la sua gelateria, ancora molto scossa ma con la consapevolezza che il suo lavoro deve continuare. Momenti di terrore alla gelateria cagliaritana “Chiccheria”, sulla via Dante. Ieri l’irruzione di un uomo, armato di pistola, e tentata rapina.

 

Mascherina in viso e cappellino, l’uomo è andato dritto alla cassa, chiedendo subito i soldi. “Erano circa le 18.30”, racconta la titolare Maria Luisa Olla, “e per i primissimi istanti ho pensato fosse uno scherzo. Aveva una pistola in mano e nell’altra una busta di plastica dove mi intimava di mettere i soldi”.

 

Pochissimi istanti di paura per Maria Luisa, la quale però riesce a mantenere il sangue freddo, barricandosi nel suo locale e mettendo in fuga l’uomo. “Io ero alla cassa, lui sulla soglia della porta che sono riuscita a chiudere, facendolo indietreggiare e uscire. Poi ho chiuso a chiave e ho chiamato il 113”.

 

“Dammi i soldi, non ti faccio niente!”, le poche parole del rapinatore mancato. La titolare della gelateria riesce  a dare anche una vaga descrizione dell’uomo. “Era sulla trentina, di altezza media. Dall’accento sembrava dell’est Europa, forse rumeno o slavo. Di sicuro era uno sprovveduto, sembrava avere molta fretta. Ma a quell’ora e in una serata così, che incassò avresti potuto trovare in una gelateria?”.

 

Stando al racconto, ad aiutare la donna sarebbero accorsi anche i vigilanti della Metropolitana, allertati da una ragazza che, di passaggio, avrebbe visto l’uomo fare irruzione. “Sono arrivati, ma lui era già andato via”.

 

Maria Luisa oggi ha riaperto la sua gelateria. “Ho pensato di non farcela, sono ancora spaventata. Ma bisogna lavorare”. Di certo però, per lei e tanti altri, è venuta meno la tranquillità sul posto di lavoro. “Questo episodio riflette la situazione di crisi e disagio in cui si trova la gente, che spesso porta alla violenza, soprattutto fra i più giovani. Ora, neanche qui a Cagliari, non siamo più in una realtà tranquilla”.

 

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