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Cagliari, da bisnonno a pronipote, il lavoro da orologiaio di Matteo: “Questo mestiere ce l’hai nel sangue”

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Matteo Bertoz

Precisione e passione. E soprattutto l’opportunità di continuare il mestiere lungo quattro generazioni. A Cagliari l’orologeria Bertoz dal 1951 è un’istituzione nella via Pessina, davanti al Tribunale di piazza Repubblica. Dal 2010, alla guida, c’è il 34enne Matteo, figlio dello storico Roberto.

“Ho iniziato questo lavoro dopo che il mio originario settore edile è entrato in crisi. Così ho scelto di continuare il mestiere di mio padre, presente dagli anni ’60 dell’orologeria di mio nonno”.

Un colpo di fortuna per il giovane Matteo, ma l’impegno è al cento percento. “Ho imparato da solo a fare l’orologiaio meccanico. Questo è un lavoro che devi avere nel sangue, altrimenti non combini nulla. Ma soprattutto devi avere tantissima pazienza”.

Tanti strumenti che richiedono massima precisione. Aggiustare orologi è questione di grandissima attenzione, con i ferri del mestiere sempre più adeguati ai tempi. E la clientela non manca. “Oggi si lavora aggiustando cinturini, cambiando batterie e vetrini. Ci sono comunque tanti giovani che usano i vecchi orologi da polso”.

Mestiere ereditato e lavoro quotidiano, dunque, con Matteo Bertoz orgoglioso di continuare la tradizione di famiglia. “Mio padre oggi aggiusta pendoli, ancora molto usati. Dopo di me in futuro? Non lo so, ma i miei figli li vorrei spingere a studiare”.

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