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Lo sapevate? Lo spazio dove nel 1923 verrà costruito lo Stadio Amsicora prima veniva utilizzato come colonia penale

Lo sapevate? Lo spazio dove nel 1923 verrà costruito lo Stadio Amsicora prima veniva utilizzato come colonia penale.

Intorno allo spazio, nell’odierna via Dei Salinieri, sotto il colle di Monte Urpinu non c’era nemmeno una casa.

Il presidente della Società Ginnastica Amsicora, Guido Costa, acquistò il 9 giugno 1922, con 11.600 lire, un’area dismessa dal demanio pubblico, precedentemente utilizzata come colonia penale.

Nel 1923 venne realizzata la tribuna in cemento armato tuttora esistente. Ripercorriamo insieme la storia del mitico stadio cagliaritano, dove i rossoblù vinsero lo Scudetto del 1969-1970.

Nel ventennio fascista gli impianti furono presi in affitto dal Partito Nazionale Fascista che nell’attuale stadio Amsicora, rinominato Campo DUX, organizzava le attività sportive della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e dei G.U.F. (Gruppi Universitari Fascisti).

Alla Società Ginnastica Amsicora, sopravvissuta agonisticamente solo con la ginnastica, rimase in uso solo uno spazio appositamente attrezzato sotto la tribuna (l’attuale Palestra Costa).

Nel 1941 venne organizzato il primo campionato sardo assoluto di pallacanestro maschile e femminile.

 

Nel 1942 Mussolini assistette al saggio della Gioventù Italiana del Littorio.

Alla fine della seconda guerra mondiale la S.G. Amsicora riuscì ad ottenere dagli alleati anglo-americani, che ne avevano fatto un deposito per automezzi, la restituzione dello stadio Amsicora dimostrando, carte alla mano, che la proprietà era rimasta costante durante il ventennio e che il Partito Nazionale Fascista ne aveva usufruito solo a titolo di affitto.

Dal 1951 il campo in terra battuta venne utilizzato dal Cagliari per disputare le proprie partite interne.

 

Nel 1964 il campo fu concesso in uso al Cagliari, tramite una convenzione con l’Amministrazione Comunale di Cagliari, e venne posato il manto erboso, condizione indispensabile per poter partecipare al Campionato Nazionale di Serie A di calcio.

Il record di spettatori si registrò nella gara di campionato contro l’Inter nella stagione 1964-65, gara a cui assistettero 33964 persone.

Dopo la vittoria dello scudetto 1969-1970, nel settembre dello stesso anno, il Cagliari si trasferì allo stadio Sant’Elia. Nella stagione 1988-1989 l’Amsicora ospitò nuovamente le partite casalinghe di Serie C1 in quanto il Sant’Elia venne chiuso per la ristrutturazione in vista dei Mondiali di Calcio Italia ’90.

Negli anni Settanta e Ottanta fu costruita la Palestra Cottiglia. In questo periodo il Comune di Cagliari espropriò una striscia dello stadio, che si estendeva fino al canale di Terramaini e sulla quale sorgevano spogliatoi, le tribune della curva est e una parte della pista di atletica, per far luogo ad una tratta dell’Asse Mediano di scorrimento.

Successivamente ci fu la costruzione del campo da tennis in cemento (poi trasformato nel primo campo di calcetto) e di una pista di allenamento per l’atletica.

In questi anni si ha un enorme sviluppo e modernizzazione di tutto l’impianto che, grazie ai contributi speciali erogati dalla Federazione Italiana Hockey realizza nel 1994 il nuovo campo in erba sintetica e la pista di atletica leggera oltre il secondo campo di calcetto.

Nel 2000 la S.G Amsicora concede in comodato l’area sottostante alla vecchia tribuna distinti, che con una radicale ristrutturazione viene trasformata in palestra per il fitness e gestita dalla Tribune Amsicora Stadium.

 


Lo stadio ha ospitato, oltre alle partite casalinghe del Cagliari, una tappa della terza edizione del Giro di Sardegna di ciclismo nel 1960, la finale dei campionati europei di pugilato tra Duilio Loi e Fortunato Manca (1962), la Nazionale Italiana di calcio (Italia-Svizzera 4-0, gara di qualificazione ai Campionati Europei del 1968, reti di Mazzola, Riva e doppietta di Domenghini), le qualificazioni ai campionati del mondo di hockey su prato (1996), e addirittura una Corrida del toreador Pedro Basauri “Pedrucho” (nel 1924).

 


Lo stadio oggi è una struttura polivalente con campo centrale in erba sintetica ad uso esclusivo dell’hockey su prato, pista di atletica leggera, palestra per la ginnastica artistica, palestra per il fitness, due campi di calcetto e una piccola piscina.

 

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