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Ultime spaghettate ai ricci a Su Siccu, poi stop alla pesca per tre anni: ieri in molti per l’ultimo piatto

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Stop di tre anni alla pesca dei ricci di mare in Sardegna. Fatte le ultime vendite di quanto è stato raccolto prima di questo fine settimana, poi si chiude. E così quelle di ieri sembrano proprio essere state le ultime spaghettate. Approfittando della bellissima giornata soleggiata, benché fredda, in tanti ne hanno approfittato per pranzare a Su Siccu, luogo simbolo di un piatto tanto amato dai cagliaritani.

“Sono buoni, peccato che gli esperti dicano siano in via d’estinzione”, il commento di tanti ghiotti del raro echinoideo. Spaghettata e un bicchiere di vino, da sempre un menù tra i più gustosi, ormai diventato “proibito”. Da ieri, 22 gennaio, stop alla pesca per tre anni, secondo quanto approvato dalla delibera della giunta regionale.

“Un fermo necessario”, come dichiarato dall’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia, “per il recupero degli stock e la ricostituzione della risorsa nel nostro mare territoriale. Questo sovrasfruttamento, se perpetrato, potrebbe determinare nel breve periodo il collasso della risorsa e l’estinzione commerciale della specie”.

Intanto monta la rabbia di ricciai, pescatori e operatori. “Non siamo assolutamente d’accordo. I ricci ci sono nei mari. Vogliono chiudere? Così si mettono migliaia di famiglie allo sbando”.

Previsto dalla Regione un piano di sostegni in favore dei pescatori subacquei professionali. Durante questi tre anni, inoltre, sempre secondo quanto previsto dalla Regione, la possibilità agli operatori di svolgere l’attività di recupero ambientale. “Noi vogliamo lavorare”, il commento dei ricciai, “a noi non danno e non ci daranno niente. Ci sono stati alcuni subacquei della nostra categoria che hanno detto sì alla chiusura, ma è stata una decisione per conto loro. Noi non siamo rappresentati e ora pronti alla protesta”.

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