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Lo sapevate? Nel 1912 a Cagliari la porta di San Pancrazio fu abbattuta per far passare il tram

Lo sapevate? Nel 1912 a Cagliari la porta di San Pancrazio fu abbattuta per far passare il tram.

Porta est di Cagliari, restano solo le foto di Edouard Delessert, datate addirittura 1854, nell’attuale via Badas, nella salita de S’Avanzada (che prende il suo nome dal toponimo spagnolo seicentesco della “estrada Avancada”, “strada che avanza in salita”, di collegamento del Castello al sottostante borgo di Villanova) si trovava una porta (in realtà una falsa porta) di immissione al quartiere allora più importante della città.

 

 

 

Nel 1727 Felice De Vincenti, ufficiale ingegnere del Regio Esercito di Sardegna, potenziò il sistema fortificatorio nella zona nord del Castello di Cagliari e fece costruire la Porta di San Pancrazio. Quella porta venne abbattuta per far passare il tram (a sua volta eliminato da Cagliari anni dopo) nel 1912.

Sopra la porta si trovava una lapide, datata 1728, che esaltava l’opera piemontese commissionata da Vittorio Amedeo II, appena nominato re di Sardegna, dopo che l’Isola era passata nel giro di pochi decenni dagli Spagnoli, agli Asburgo e quindi ai Savoia. Quella lapide adesso si trova incassata nella parete rocciosa a destra, prima dell’attuale ingresso in piazza Arsenale. Ma la porta, così come tante altre porte cagliaritane medievali e tardo medievali, non esiste più.

 

Torri e bastioni imponenti servivano per difendere la città dalle invasioni, fortificazioni impenetrabili e inespugnabili, che hanno attraversato i secoli. I pisani avviarono la costruzione nel quartiere di Castello e lo stesso fecero sul colle del castello di san Michele. Catalani, aragonesi e sabaudi completarono l’opera, modificando le difese a seconda delle evoluzioni tecniche: dai bastioni a strapiombo pisani a quelli leggermente obliqui degli spagnoli, sino alle strutture complesse piemontesi. Oggi si notano rilevanti tracce del sistema difensivo che cingeva Castello e dominava gli altri tre quartieri storici di Villanova, Stampace e Marina.


Parte della cinta muraria fu demolita dopo che Cagliari cessò di essere una roccaforte (fine XIX secolo). Di molte porte rimangono solo i nomi, mentre delle quattro torri rimaste in piedi la più antica, eretta dai pisani nel 1293, è la torre dello Sperone (o degli Alberti). Poco più recente è la torre dell’Aquila (in origine del Leone), incorporata nel palazzo Boyl. C’è poi la torre di san Pancrazio, edificata nel 1305. Due anni dopo fu eretta la torre dell’Elefante, detta così per la statua del pachiderma, posto su un peduccio nella parte rivolta verso il mare. Le due torri ‘gemelle’ sono opera di Giovanni Capula, costruite con conci squadrati su vestigia più antiche e suddivise in livelli da ripiani in legno.

 

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