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Ripulite, per la seconda volta in un mese, le tombe romane della scalinata di Bonaria

Ripulite, per la seconda volta in poco più di un mese, le antiche tombe romane della scalinata di Bonaria a Cagliari che sono state ingiustamente scambiate dagli incivili per una specie di pattumiera metropolitana.

 

“Sono felice per questa delicata operazione di pulizia – sostiene il consigliere comunale Marcello Polastri – per la quale ringrazio l’assessore Angius che ha  accolto in tempi celeri il mio appello, inserendo oltretutto, tra le priorità del Comune di Cagliari, la ripulitura di altri beni identitari della città, preziosi quanto queste sepolture d’epoca romana. Sono scrigni di storia  modellata nella roccia dagli antichi – prosegue Polastri -luoghi  d’antica memora della nostra città, che guarda con attenzione le politiche turistiche”.

 

Nelle tombe è stato ritrovato di tutto: bottiglie di vetro e di plastica, cartoni per pizze, indumenti, sacchi di spazzatura indifferenziata, ed anche strumenti musicali rotti. Ora, al loro posto, si osservano loculi funerato che accolsero uomini e donne decedute più di duemila anni fa. Una sorta di ritorno all’origine per un loculo funerario profondo 4 metri, e largo cinque, con arcosoli alle pareti, considerati sacri dalle civiltà del passato.

 

“Siti che non erano compresi nella gara d’appalto della pulizia dei rifiuti solido-urbani del capoluogo isolano”, disse l’assessore Angius nell’aula consiliare di Palazzo Bacaredda, nel rispondere all’interrogazione di Polastri. E che, ora, considerata l’attenzione stimolata dall’intervento del consigliere, al pari dei rifiuti presenti temporaneamente nelle strade, nelle piazze e in altri spazi pubblici, verrà degnata di una costante attenzione.

 

“Il Comune pulisce – assicura Polastri – ma sta ai più rispettare i luoghi comuni, specialmente quelli storici e identitari! Basti pensare che  prossimi giorni, in sinergia con associazioni culturali e ambientali, verranno ripuliti anche tanti altri  luoghi della vecchia Cagliari, sotterranei compresi, per meglio farli apprezzare e conoscete come da obiettivo di sviluppo culturale del capoluogo sardo”.

 

 

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