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Buoncammino, chiesa di San Lorenzo e la tradizione de “is ascurtus”: le donne prevedevano il futuro

Buoncammino esiste una chiesa dedicata a San Lorenzo.

Rimane un poco nascosta, la si trova percorrendo la salita parallela al viale che porta al “discesone” di Is Mirrionis. Una chiesetta intitolata alla Vergine di Buoncammino e San Lorenzo, ma anticamente era dedicata a San Pancrazio.

Questo piccolo colle, dove è presente la chiesa, diventa immancabilmente, in questa giornata, punto di attrazione per godere meglio della vista del cielo dall’alto. Un tempo, invece, quando era ancora operativo in carcere, le famiglie o gli amici dei detenuti per chiamarli e salutarli a grande distanza.

Secondo la storia, la chiesetta di San Lorenzo sarebbe stata costruita dai monaci Vittorini nei primissimi anni Mille. Inizialmente era stata dedicata a San Pancrazio, spiegabile forse, secondo certe fonti storiche, con la tarda confusione pisana di Vittore di Marsiglia, santo dell’Ordine che costruì la chiesa, con Vittore papa, associato a San Pancrazio.

In seguito, in epoca catalana, la chiesa è stata intitolata alla Vergine di Buoncammino e a San Lorenzo. In particolare, la prima veniva invocata da coloro che si mettevano in viaggio, al momento della partenza.

Un tempo la chiesetta era infatti nella posizione ideale per chi doveva iniziare un viaggio. Da lì si passava, uscendo dalla Porta Reale, avviandosi verso i campi a occidente o settentrione.

Legata alla zona di San Lorenzo era l’usanza de “is ascurtus”, durata sino alla seconda guerra mondiale. Per tre volte all’anno – sagra di San Lorenzo, Settimana Santa e solennità della Vergine – le donne  salivano il colle, raccogliendo qua e là le parole dette dal prossimo.

Queste venivano unite insieme e si traevano previsioni per il futuro.

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