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Lo sapevate? Il creatore di Tex, Galep, era di origini sarde e a Cagliari ha lasciato diverse opere di carattere religioso

Lo sapevate? Il creatore di Tex, Galep, era di origini sarde e a Cagliari ha lasciato diverse opere di carattere religioso.

 

I genitori di Aurelio Galleppini erano di Iglesias e Galep, prima di diventare l’ideatore grafico di Tex (sceneggiato da Gian Luigi Bonelli, il fumetto italiano più conosciuto e tradotto all’estero), visse a Cagliari dove per sbarcare il lunario realizzò diverse opere che sono conservate in alcuni edifici religiosi della città. Scoprite dove si trovano.

Nella Cappella delle suore Vincenziane in viale San Vincenzo a Cagliari sono custodite 4 tele, un ciclo di dipinti e 14 stazioni della via Crucis che Aurelio Galleppini (l’ideatore con Gianluigi Bonelli di Tex, il fumetto italiano più famoso di sempre) dipinse nel 1945, durante la seconda guerra mondiale mentre soggiornava a Cagliari, distrutta dai bombardamenti, povero e senza un lavoro stabile.

 

 

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Galep (che durante la guerra eseguiva anche ritratti di militari e panorami della città dipinti su pezzi di mattonella e successivamente insegnò tecnica pittorica e storia dell’arte in alcuni istituti) le realizzò per le suore di San Vincenzo de’ Paoli, che in cambio gli regalarono abiti, il soggiorno e una serie di pasti in quella Cagliari ancora ferita dal conflitto. Solo due anni dopo il giovane Aurelio, ancora semi sconosciuto, realizzò graficamente il personaggio di Tex Willer (a cui diede i tratti del proprio volto), sceneggiato da Gian Luigi Bonelli, il fumetto italiano più famoso, non solo da noi.

 

Galleppini, scomparso nel 1994, era nato in Toscana da genitori di Iglesias e si da ragazzo si trasferì nell’Isola. Qui, incantato dai tacchi ogliastrini, prese spunto per le sue storie ambientate nel Sud-Ovest degli Stati Uniti. Un legame, quello tra l’artista e la Sardegna, che si cementerà nel corso del tempo. Per anni le opere conservate nella cappella vincenziana rimasero sconosciute ai più poi l’artista, nel 1994, 50 anni dopo (pochi mesi prima di morire), firmò le sue opere per ridare vita e fama a un patrimonio per troppo tempo nascosto. Si tratta di due affreschi ai lati dell’altare che raffigurano episodi della vita religiosa dell’ordine, alcune tele e 14 formelle della Via Crucis.

Impressionante in uno dei quadri la somiglianza di Gesù Cristo con Kit Carson, il fedele amico di Tex Willer. Si tratta di opere che ancora non mostrano la vocazione fumettistica dell’autore, ma dimostrano comunque il tocco sensibile e delicato (da verista ricercato) e quanto fosse solida la base artistica e accademica del creatore di Tex, allora più impegnato su figure sfumate ed evanescenti, dove gli aspetti psicologici, interiori e religiosi sono i più importanti. Due affreschi presentano le apparizioni della Vergine a Santa Caterina di Labouré, mentre tre pannelli raffigurano i martiri di Arras, la distribuzione della Medaglia Miracolosa da parte di Santa Caterina di Labouré e l’apparizione di Gesù alla Santa. C’è poi un’unica grande tela dove è raffigurato San Vincenzo de’ Paoli che presenta i bambini a Santa Luisa de Marillac.

A Cagliari esistono anche altri lavori religiosi di Galleppini, che risalgono a un periodo precedente. Si tratta di due tele custodite nella chiesa di Santa Lucia nel quartiere di Castello. Subito dopo la sua morte all’artista venne dato il giusto risalto con il convegno “Galep, i tesori artistici tra sacro e profano” e la mostra “Tex passò prima in Sardegna”. Poi gli è stata intitolata una piazza (in viale Marconi davanti alla scuola Foscolo) e a 100 anni dalla nascita è arrivato anche il giusto tributo da parte del Comune.

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