Site icon cagliari.vistanet.it

Lo sapevate? Il grande intellettuale di Ales Antonio Gramsci è sepolto a Roma nel cimitero dei poeti e degli artisti

Lo sapevate? Il grande intellettuale di Ales Antonio Gramsci è sepolto a Roma nel cimitero dei poeti e degli artisti.

Antonio Gramsci è stato uno dei più grandi intellettuali italiani (e non solo) di sempre. La sua tomba si trova in un luogo molto particolare della Capitale. Nello stesso luogo è sepolto anche un altro sardo illustro: scoprite di chi si tratta.

Tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia nel 1921, Gramsci (nato ad Ales ma passò gran parte della giovinezza a Ghilarza) ha pagato prima col carcere e poi con la vita la devozione alle sue idee, negli anni della dittatura fascista. A tutt’oggi uno è uno degli autori più studiati e tradotti nel Mondo. A più di ottant’anni dalla morte resta un’icona sociale, politica e culturale. Il cimitero dove è sepolto Gramsci si trova nel rione Testaccio, vicino a Porta San Paolo, a lato della Piramide Cestia e si tratta di un luogo molto particolare e dal grandissimo fascino, non un luogo tetro e triste, ma un posto suggestivo, sicuramente romantico, molto amato dai visitatori, dai turisti e dagli stessi romani (non molti per la verità, diversi infatti lo confondono con il vicino cimitero di Guerra del Commonwealth), che lo frequentano per compiere delle passeggiate rilassanti.


Il Cimitero Acattolico di Roma fu creato nel 1716 per quegli stranieri non cattolici che chiedevano di essere seppelliti nella Capitale. Il cimitero è chiamato anche “degli artisti e dei poeti” e ospita tanti esponenti del mondo culturale, tra cui, oltre ad Antonio Gramsci, anche Emilio Lussu e Andrea Camilleri.

Gramsci nacque ad Ales, in Sardegna, nel 1891. Nel 1911 si trasferisce a Torino per frequentare la facoltà di Lettere e Filosofia. A Torino Gramsci entra in contatto con il movimento socialista e si iscrive al Partito Socialista.

Nel 1919 Gramsci fonda L’Ordine Nuovo, che dissente col Partito Socialista e con l’Avanti! riguardo ai consigli di fabbrica che stanno occupando le industrie un po’ in tutta Italia. A Livorno nel 1921, Gramsci è tra i fondatori del Partito Comunista Italiano. Nel 1924 viene eletto deputato e segretario generale del Partito Comunista. Nel 1926, a causa delle leggi eccezionali contro gli oppositori, Gramsci è arrestato dai fascisti e condannato a vent’anni di carcere. Nel 1929, inizia a scrivere i Quaderni dal carcere, che diverranno ben 33. Nel 1937, Gramsci viene liberato, a causa delle sue gravi condizioni di salute: muore poco dopo di emorragia cerebrale. A più di ottant’anni dalla morte resta un’icona sociale, politica e culturale in Italia e nel Mondo.

Il cimitero Acattolico ospita le tombe di poeti, scrittori, artisti, intellettuali in genere: John Keats, Percy Bysshe Shelley, Willian Story, oltre a quella di Antonio Gramsci, anche quelle di Emilio Lussu, Dario Bellezza, Carlo Emilio Gadda, Luce d’Eramo, Simonetta Colonna di Cesarò.

Le persone che non appartenevano alla religione cattolica non potevano essere seppellite in terra consacrata, nel 1716 quindi Papa Clemente XI accordò che fossero interrati in una zona dietro la Piramide Cestia.

A partire dal 1700 infatti Roma cominciò a essere meta di pellegrinaggio da parte di molti attori, poeti, scrittori e artisti, che venivano nella capitale per godere della sua arte e della sua cultura. E, a volte, capitava che lì vi morissero. Molti di questi vennero sepolti di notte, perché accadeva spesso che gruppi di cattolici e fanatici religiosi attaccassero il feretro.

 

Si tratta di un luogo magico e sorprendentemente silenzioso in cui passeggiare, nonostante si trovi affianco ad una delle piazze più trafficate di Roma.

Nel giardino altissimi cipressi, emozionanti e toccanti lapidi, spesso con la Piramide come sfondo: “Il cimitero più bello e solenne che abbia mai visto” disse il poeta Percy Bysshe Shelley, che qui riposa, insieme a molti altri stranieri non cattolici, morti a Roma. Il cimitero è diventato nei secoli un luogo monumentale e magnifico, molto meno triste di tanti altri campisanti della città.

Una curiosità: nel perimetro del cimitero è presente una colonia felina, una delle tante presenti nella capitale. È infatti molto comune imbattersi in gatti che si aggirano indisturbati fra le tombe. Sempre all’interno del cimitero è ospitata la tomba del gatto Romeo, un esemplare di felino ospite del locale gattile. Pare che in vita sia stato molto amichevole e benvoluto dai visitatori. È situata in un angolo appartato e seminascosto dalla vegetazione, nei pressi del sepolcro di Antonio Gramsci. Sulla pietra sono incisi la sagoma di un gatto, il nome e l’anno della morte (2006).

Exit mobile version