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Lo Sapevate? A Cagliari Sant’Elmo protettore della gente di mare: culto molto diffuso anni fa

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Oggi la sua marina di Su Siccu è luogo ideale per godere dello spettacolare panorama e di tramonti sul mare. Il suo nome è dato da Sant’Elmo, patrono dei marinai e un tempo a Cagliari oggetto di culto estremamente devoto. Tanto che le manifestazioni luminose sugli alberi delle navi un tempo erano dette, e forse ancora oggi, “fuochi di Sant’Elmo”.

Secondo alcune fonti storiche, nella religiosità marinara sono stati confusi in un’unica venerazione sia un Santo Erasmo, martirizzato sotto Diocleziano, il cui culto ha avuto diffusione a Gaeta, sia un Sant’Elmo spagnolo, che visse nel XIII secolo. Quest’ultimo è stato identificato con il beato Pietro Gonzales, dal passato certamente non religioso, poi convertitosi in seguito a una caduta da cavallo. Diventato domenicano, fu ardente apostolo di fede fra i marinai.

Pare che il culto sardo di Sant’Elmo sia comune a quello catalano, particolarmente venerato a Barcellona, dove esisteva una Confraria de Sant Elm. Così come la città catalana, anche Cagliari ha avuto una chiesa e un gremio di Sant’Elmo. In particolare, questo luogo di culto, con un oratorio rimasto sino alla metà dell’Ottocento, sembra sorgesse in riva al mare, all’interno delle mura del molo che stava all’altezza di via Barcellona. Oggi, inoltre, esiste ancora la sua cappella, nella chiesa di Sant’Eulalia, dove è custodito il simulacro di Santa Lucia.

I Santelmelari erano in prevalenza persone che lavoravano al porto, gente di mare, oppure ex marittimi che per varie ragioni avevano dovuto abbandonare il proprio lavoro. I rituali e le manifestazioni religiose dei gremiari, nel periodo dell’anno coincidente alla metà di aprile, trovano diverse testimonianze storiche, segno di un culto rimasto vivo forse sino ai primi del Novecento.

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