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Sardegna in zona rossa, fra divieti e contraddizioni. L’amara riflessione di una giornalista sarda: “Escursioni sicure vietate, eppure è possibile andare all’estero”

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La Sardegna in zona rossa, da oggi sino a Pasquetta Isola blindata e spostamenti quotidiani limitati. Sui social, lo sfogo di una giornalista cagliaritana, Carla Mura, che analizza con amarezza divieti e contraddizioni di questa Pasqua 2021 e più in generale delle norme che condizionano la nostra quotidianità.

“Il sup è un modo di fare attività fisica, stare a contatto con la natura e conoscere posti nuovi, turismo sostenibile che fa lavorare molte persone. Questa foto risale all’estate scorsa, un’indimenticabile expedition di due giorni nel Nord Sardegna”.

“Escursioni di questo tipo si possono svolgere in totale sicurezza, eppure non sono consentite. Ma se decidessi di andare a trovare a casa sua, uno degli amici con cui ho condiviso questa magnifica avventura, potrei farlo. Se volessi andare a trovare un’amica che vive in un’altra regione, dovrei rinunciare ma se oggi lei abitasse in Francia, potrei salire su un aereo pieno di gente e raggiungerla”.

“Del resto domani, se volessi, potrei andare a messa, stare un’ora e anche di più. Ma se avessi voglia di vedermi uno spettacolo teatrale non potrei, eppure le condizioni sono le stesse, anzi a teatro non si somministra la comunione, operazione dal punto divista sanitario piuttosto rischiosa. Eppure stiamo accettando da oltre un anno regole incoerenti senza aprire bocca”.

“Forse, pacificamente e senza spaccare tutto dobbiamo cominciare a inca…. Anche perché l’unica cosa che andrebbe fatta senza ‘se’ e senza ‘ma’ sono i vaccini, eppure abbiamo ancora le dosi in frigo”.

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