Si celebra oggi nel mondo cattolico e protestante la Domenica delle Palme, una festività durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme con i successivi eventi della Passione. Con questa giornata hanno inizio infatti i riti della Settimana Santa, periodo di celebrazioni e rievocazioni degli eventi che hanno preceduto la morte di Gesù e la sua resurrezione.

L’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, raccontato con delle varianti dai quattro evangelisti, fa riferimento alla festa ebraica di Sukkot, la festa delle Capanne, una processione di fedeli al tempio durante e la quale i pellegrini sventolavano un mazzetto di rami di tre alberi: la palma, il morto e il salice. Da qui la tradizione cristiana ha fatto il resto e ha ripreso l’usanza di portare dei rami di piante simboliche come la palma – simbolo della fede – e l’ulivo – simbolo di pace- in processione e di benedirle per poi procedere della rievocazione della Passione di Gesù.

Ma non tutti i paesi che hanno conservato la tradizione della Domenica delle Palme portano in processione e benedicono le stesse piante. Nel nord Europa, dove la palma e l’ulivo non sono piante molto diffuse, oltre ad usare fiori e rami in varie composizioni, si usa ad esempio il bosso una pianta ornamentale, diffusa anche nei climi più caldi, e usata nella realizzazione di siepi e altri ornamenti arborei proprio per la sua robustezza e versatilità. 

In Sardegna la prima domenica in zona arancione, dopo settimane di libertà nella fascia bianca. Nella domenica delle Palme, quest’anno caratterizzata dal bel tempo, bar e ristoranti chiusi, a pranzo e a cena.

Divieto di spostamento intercomunale, salvo comprovati motivi di necessità. Per tanti, dunque, nessuna possibilità di una gita fuori porta.

Situazione “blindata” a Pasqua e Pasquetta, così come in tutta Italia. Per ritornare a vivere in libertà si dovrà aspettare al mese di maggio.