È un Jacopo Cullin molto contento e soddisfatto quello che commenta la fine della prima stagione della fiction “Le indagini di Lolita Lobosco” che lo ha visto per la prima volta andare in scena in uno sceneggiato tv nazionale.

«Vorrei scrivere tante cose, ringraziare i miei compagni di viaggio, il regista, la troupe, la produzione, i miei agenti, la Casting Director, la Rai, la Puglia e tutta la sua gente, avrei tutta una serie di superlativi da usare ma preferisco questa foto – commenta Cullin -. Rappresenta il mio stato d’animo, la gratitudine e la felicità che provo».

«Mi sento fortunato a far parte di un progetto che ci ha fatto ridere ma anche emozionare, toccando le corde giuste – spiega l’attore cagliaritano -, facendoci immedesimare nei personaggi e regalandoci un paio d’ore di leggerezza che “non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore».

Ieri a Selargius i carabinieri della locale Stazione hanno rintracciato e tratto in arresto un 41enne di Quartu, disoccupato con precedenti denunce a carico, sottoposto due giorni fa alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dai genitori conviventi.

Questi, nella serata di ieri, violando le prescrizioni che gli erano appena state imposte, è tornato nella casa dei genitori e, a seguito di un alterco, ha aggredito il padre 78enne, cagionandogli lesioni varie giudicate guaribili in trenta giorni dai sanitari del pronto soccorso del Policlinico Universitario “Duilio Casula” di Monserrato.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, su richiesta dell’Arma procedente, ha immediatamente emesso un’ordinanza che dispone la misura della custodia cautelare in istituto di pena a carico del predetto, in considerazione del particolare spregio da questi dimostrato nei confronti del provvedimento dell’autorità giudiziaria e della pericolosità emergente dai fatti.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto dai carabinieri presso la casa circondariale di Uta dove non potrà nuocere ai propri genitori.