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Lo sapevate? A Cagliari vive una colonia sempre più grande di pappagallini

Uno dei tanti parrocchetti in città

Uno dei tanti parrocchetti in città

Comunemente si chiamano pappagallini ma sarebbe più corretto chiamarli parrocchetti e in città, ormai dagli anni Ottanta, ce ne sono di due specie: il parrocchetto dal collare (il più comune) e il parrocchetto monaco. Gli uccellini, dall’allegro colore verde acceso, hanno trovato a Cagliari le condizioni giuste per vivere e nidificare e ormai se ne contano diverse colonie.

Si tratta di un pappagallo appartenente alla famiglia degli Psittacidi, originario (il monaco) del Sud America e (il parrocchetto dal collare) dell’Africa sub sahariana e dell’India. In natura si nutre di bacche, fiori, semi, frutta, causando anche notevoli danni nei campi di grano coltivati. In Italia ci sono varie colonie di popolazioni stabili: sono segnalati nel centro di Genova, a Roma e provincia, nella città di Bolzano, nell’Orto botanico di Palermo in Sicilia, in generale in tutta la provincia di Pavia, a Milano e in Toscana.

I siti a Cagliari dove sono più visibili i pappagalli si trovano all’Orto botanico, nei quartieri Europeo e Genneruxi, in piazza Giovanni XXIII e nell’area del Conservatorio, in via Roma. La specie predominante è il parrocchetto monaco, molto meno diffuso è invece il parrocchetto dal collare.

Negli anni i gruppi si sono spostati all’interno della città, soprattutto alla ricerca di alimentazione e in alcuni periodi si vedono anche tanti individui (15-20) in aree differenti quali Monte Urpinu, Monte Claro, Quartu Sant’Elena e Pirri. La popolazione è in progressivo incremento e questo sembra evidenziare che la moria di alcune specie di palme (a causa del famigerato punteruolo rosso) non ne ha influenzato l’evoluzione positiva.

Ma essendo originari di zone la maggior parte distanti dal bacino del Mediterraneo, come sono arrivati fin qui? Si tratta di una popolazione originata da individui scappati o immessi volontariamente in libertà da amatori o allevatori che qui da noi hanno trovato habitat favorevole per la riproduzione e la sopravvivenza in libertà.

Al momento pare che non arrechino danno alle specie nostrane. Nidificano in cavità e quindi potenzialmente possono limitare altre specie autoctone che hanno le stesse abitudini (come la passera sarda, o lo storno nero), ma bisognerebbe fare degli studi più approfonditi per verificare questa ipotesi. Ciò che cambia nel corso degli anni è il progressivo ampliamento della loro presenza e nidificazione, nonché la crescita della popolazione: entrambe le specie di parrocchetti sono osservabili sempre con maggiore frequenza anche fuori dall’hinterland cagliaritano e in altre parti della Sardegna.

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