Secondo un nuovo studio, ai sintomi già noti spia del Coronavirus, ce ne sarebbero altri quattro utili a capire se possiamo sospettare di “ospitare” il Covid-19 nel nostro corpo.

La scoperta è stata fatta dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, che hanno intervistato centinaia di soggetti positivi tra giugno 2020 e gennaio 2021.

Tra i nuovi sintomi sospetti ci sarebbero questi quattro: brividi, perdita di appetito, mal di testa e dolori muscolari.

Nello studio viene fatta anche una suddivisione per età di questi quattro sintomi: nei giovanissimi (5-17 anni) è molto diffuso il mal di testa, le persone di età mediana (18-54 anni) hanno riscontrato spesso dolori muscolari e perdita di appetito. Perdita di appetito che è anche, di questi quattro, il più diffuso fra gli over 55.

Jerzu piange la centenaria “tzia” Amelia Contu, a causa delle complicanze del Covid-19.

A comunicare la scomparsa della “nonnina” ogliastrina è stata l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Lai.

Si legge nella nota ufficiale: “Dopo qualche giorno di ricovero presso il San Francesco di Nuoro si è spenta questa mattina zia Amelia Contu. Jerzu perde il secondo dei suoi sette centenari. Aveva compiuto 100 anni il 7 aprile del 2020, in piena pandemia ed in pieno lockdown. Questo, dieci mesi fa, ci aveva precluso il calore del contatto stretto e la consegna della targa riservata ai centenari”.

Spiega il comune jerzese: “A complicare un quadro clinico, che nelle ultime settimane si era fatto particolarmente severo, si era aggiunta l’infezione da Covid-19 che certamente ha contribuito a far precipitare la situazione”.

“Una considerazione: al fine di avere notizie sul suo stato – continua il messaggio – il sindaco, in qualità di amministratore di sostegno,​ chiamava quotidianamente il reparto del “San Francesco” presso cui zia Amelia era ricoverata. Lasciatecelo dire, constatare la professionalità, l’amore, la dedizione con cui è stata assistita  (così come in questi anni era stata amorevolmente assistita nella residenza Letizia di Perdasdefogu) dà un senso di sollievo”.

“L’Italia è un grande Paese e svariati sono i motivi che dovrebbero renderci orgogliosi del nostro essere italiani. Uno di questi è, per l’appunto, il senso di umanità che caratterizza normalmente gli operatori sanitari, pur in piena emergenza, pur in un reparto così difficile. Tutto ciò ci dà la misura di quanto la sacralità della vita umana, senza mai intaccare la dignità della persona, caratterizzi profondamente la civiltà del nostro Paese. Addio, zia Amelia”. Conclude l’Amministrazione.