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Lo sapevate? La città più antica d’Italia non è Roma e si trova in Sardegna

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Sant'Antioco - Foto di Visit Sant'Antioco

Lo sapevate? Dal punto di vista urbanistico Sant’Antioco è la città più antica d’Italia. A vantare un così lontano passato è l’antica Sulky, fondata dai Fenici

Questa rivelazione è emersa dopo il ritrovamento nel comune del Sulcis, di un’antica anfora. La datazione di questo vaso è stata fatta risalire con certezza all’800 a.C., quindi l’insediamento di Sant’Antioco era stabilmente già popolato e frequentato in quel periodo, prima di Nora e Cagliari.

Quando Sulky commerciava con l’Oriente e rappresentava un punto di approdo fondamentale al centro del Mediterraneo, la stessa Roma non era ancora stata edificata. Sulky rappresenta dunque la città più antica d’Italia e della Sardegna. Molti centri urbani in occidente nacquero infatti circa 50 anni dopo l’antica Sulky, intorno al 750 a.C.

 

Secondo quanto documentato dal professor Bartoloni attraverso importanti scoperte archeologiche, Sulky è oggi considerata la città più antica della Sardegna e, secondo alcuni studiosi, addirittura una delle più antiche d’Italia. Fondata attorno al 770 a.C. dai Fenici, Sulky (poi conosciuta come Sulci) sorse in armonia con le popolazioni nuragiche locali. Questo insediamento avrebbe dato il nome all’intera regione sud-occidentale dell’isola, un’area che divenne un vivace punto di scambio culturale e commerciale.

La città di Sulky era uno snodo cruciale per i traffici marittimi che si estendevano dall’area del Mediterraneo orientale fino alla penisola iberica, abbracciando anche le coste del Nord Africa e i territori etruschi. Grazie alla sua posizione strategica, Sulky divenne un importante punto di approdo per persone e merci provenienti sia dalla madrepatria fenicia sia dalla colonia di Cartagine. Tra i reperti trovati figurano ceramiche e suppellettili che attestano commerci attivi con i Greci e gli Etruschi, testimoni di una prosperità culturale e materiale.

Intorno al 520 a.C., Sulky passò sotto il controllo cartaginese, entrando così in una nuova fase storica. Inizialmente, l’avvento dei Cartaginesi segnò un periodo di difficoltà e instabilità, ma la città riuscì a riprendersi e a rifiorire, soprattutto grazie alla favorevole posizione del suo porto e alle abbondanti risorse del territorio circostante. Tra queste, spiccava l’argento, un elemento prezioso che contribuì a rilanciare l’economia locale e a rafforzare il ruolo di Sulky come uno dei principali centri fenici del Mediterraneo.

 

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