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600 forme di formaggio e 9 bidoni di pomodori secchi mal conservati e senza etichetta: scatta il sequestro

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Ieri i carabinieri del NAS di Cagliari, in collaborazione coi colleghi della Stazione competente per territorio hanno ispezionato un caseificio, situato nella prima cintura del capoluogo.

Si è trattato di un controllo di routine, svolto in attuazione di una programmazione mensile dei settori ispettivi d’interesse. I militari hanno rilevato nella circostanza alcuni illeciti amministrativi. In particolare hanno accertato che nel seminterrato dello stabilimento, all’interno di una cella frigorifera destinata ai prodotti finiti, erano presenti 608 forme di formaggio, dal peso di circa kg 3 cadauna, e 9 bidoni da 13 kg ciascuno di pomodori secchi, tutti privi di qualsiasi riferimento e/o indicazioni/documentazione commerciale, necessari ad accertarne l’origine e la provenienza.

Insomma era impossibile stabilire sul piano documentale da chi fossero stati acquistati o se fosse stato il caseificio stesso a produrli. Hanno inoltre constatato le precarie condizioni igieniche dell’intero seminterrato, a causa delle muffe determinate da copiose infiltrazioni di umidità e dei residui di lavorazione non rimossi da tempo, presenti in tutti gli ambienti.

In virtù di queste criticità, la merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo, per un valore commerciale approssimativo di 30mila euro. Il concetto di rintracciabilità è fondamentale dal punto di vista della sicurezza alimentare, ai fini delle verifiche a priori e a posteriori, per ricostruire i livelli qualitativi delle produzioni ed eventuali responsabilità di chi ha prodotto o commercializzato gli alimenti. Nel momento in cui si rilevino dei problemi di varia gravità su di un lotto, deve essere possibile andare a rintracciare le singole confezioni che ne fanno parte per sottrarle all’ulteriore commercializzazione.

 

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