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Natale senza regali per tante persone che aspettavano i pacchi di Bartolini nel Cagliaritano

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Babbo Natale e Bartolini (BRT) non vanno molto d’accordo a Cagliari e dintorni. Le “slitte” dell’azienda bolognese di corrieri espresso, i furgoni, erano «troppo piene» e così i tanti “Babbi Natale” che si erano affidati a loro dovranno consegnare i regali in ritardo, alla faccia della tradizione.

Un disservizio piuttosto grave anche in tempi normali, ma in questi, caratterizzati dal Coronavirus, in cui tante persone hanno voluto evitare assembramenti nei negozi per senso di responsabilità ordinando i regali a domicilio, i disagi causati  da un simile disservizio sono ancora di più.

Questa è la schermata del tracciamento di un colle, di cui veniva assicurata la consegna in data martedì 23 dicembre 2020.

La consegna è inizialmente slittata al 24 mattina, con tanto di mail di avviso che il pacco sarebbe stato consegnato “puntualmente” entro le 12.30. Poi, due minuti dopo, il tracciamento del pacco è stato aggiornato con la consegna slittata ancora una volta a lunedì 28 dicembre.

Quasi impossibile contattare il numero del servizio clienti per i clienti di Cagliari e dintorni, lo 070/2109111. Nessuno risponde, il telefono squilla a vuoto e parlare con un operatore appare un’impresa assai ardua. Non resta che l’ultima carta: bloccare il pacco in ferma consegna e recarsi personalmente al deposito di Elmas per ritirare il colle fisicamente. Il tutto nonostante da oggi sia in vigore in tutta Italia la zona rossa, anche se il ritiro di un pacco in fermo deposito dovrebbe essere contemplato fra i comprovati motivi di spostamento.

Al deposito c’è molta più gente del solito in coda, evidentemente il disservizio non è un’eccezione. La conferma arriva dalle persone presenti. Un signore parla al telefono con un parente: «Non riescono a rintracciare il pacco in deposito, mi hanno detto che la consegna slitterà al 28 dicembre». Una signora attende un colle con delle bottiglie di vino da regalare che aveva ordinato il 9 dicembre, più di tre settimane fa. Forse lei, finalmente, dopo tre giorni di tentativi riuscirà a ritirare quanto dovuto.

Arrivati al momento del pacco di cui vi abbiamo parlato sopra la soluzione fornita dall’operatrice al bancone è semplice quanto drastica: «Avete fatto un fermo deposito dieci minuti fa, non posso consegnarvi il pacco. Scegliete se ritirarlo voi il 28 o farvelo consegnare a casa». Nessuna possibilità di appello, la sentenza è definitiva. Alla domanda sul perché un pacco in consegna il giorno prima non sia stato possibile consegnarlo nemmeno nella giornata successiva, la replica è altrettanto secca e rigida: «I pacchi erano tanti e non ci entravano tutti nei furgoni».

Insomma, a quanto pare se un’azienda che si occupa di effettuare consegne “espresso” non è in grado di portare a termine il suo lavoro entro le deadline pattuite con i destinatari dalle aziende committenti, la colpa non è dell’azienda stessa, ma della gente che ha fatto troppi ordini. Con buona pace del Natale e dei regali tradizionalmente scartati sotto l’albero. Non resta che consolarsi con un po’ di ironia: quest’anno sarà più ricca la calza della Befana del sacco di Babbo Natale.

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