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Lo sapevate? A Cagliari piazza Carlo Alberto prima era la “Plazuela”: qui venivano decapitati i nobili condannati a morte

 

La piccola piazza, che si trova tra via Canelles e via La Marmora è circondata da splendide facciate come quella del settecentesco palazzo Asquer, di palazzo Barrago, in stile neoclassico, alle spalle l’ex Palazzo di Città e il bellissimo Duomo. Un tempo era presente una fontana, lo testimonia una una lastra di marmo decorata da uno stemma della città, opera della scultore Scipione Aprile, con un’iscrizione che reca la data 1603.

 

Sulla destra sono visibili i resti del portico Vivaldi Pasqua, gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943. Dagli anni ’20 nel centro della piazza si trova una statua di San Francesco. La piazza era conosciuta come la “Plazuela”, per distinguerla dalla piazza Palazzo, detta plaza Mayor. La Plazuela è stata teatro di numerose esecuzioni capitali, ma quelle che più si ricordano nella storia di Cagliari sono quelle del servitore Francesco Cappai e di Don Jacopo Artaldo di Castelvì, coinvolti nella più intricata e mai del tutto chiarita congiura politica nella storia della Cagliari, ordita nel luglio del 1668 per uccidere il vicerè di Sardegna, don Manuel Gomez de los Cobos, marchese di Camarassa.

 

Francesco Cappai fu “Arrotato” vivo, torturato con la ruota medievale fino alla morte. Don Artaldo invece, militare e magistrato, non poteva essere sottoposto a torture infamanti in quanto nobile e militare, così fu decapitato. La sua testa mozzata fu rinchiusa assieme a quelle degli altri congiurati giustiziati in altri luoghi, dentro una gabbia in ferro ed esposta sulla Torre dell’Elefante per 17 anni. Le esecuzioni avvenivano sempre in pubblico, e la gente non si faceva pregare per assistere a quelle macabre scene, ma in quell’occasione, visto il grande clamore suscitato per il rango della vittima e degli stessi congiurati, la Plazuela si riempì all’inverosimile.

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