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Gli rubarono e macellarono due asinelli e lui si vendicò. Arrestato pluripregiudicato a Girasole

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I Carabinieri della Compagnia di Lanusei hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Lanusei di custodia cautelare in carcere nei confronti di Fabbio Fois – nome registrato all’anagrafe con doppia “b”-, nato in Germania il 28 settembre 1964, pluripregiudicato, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Fabio Longoni, classe 1978 e del tentato omicidio di Daniele Angelo Conigiu, classe 1980, entrambi residenti a Villagrande Strisaili.

L’indagine, svolta attraverso attività tecnica, servizi di osservazione, pedinamento, ispezioni e perquisizioni, ha avuto inizio la mattina del 22 novembre 2017 quando Conigiu ha telefonato al numero 112 riferendo che mentre si trovava ancora a bordo del suo veicolo in compagnia del Longoni, a Villagrande, sono stati raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco. Precisava poi che nell’avvicinarsi al proprio ovile un uomo mascherato sbucava da un cespuglio per impadronirsi del loro automezzo con colpi di arma da fuoco: scesi dall’abitacolo i due hanno iniziato una frenetica fuga dividendosi.

Immediatamente sono state inviate tutte le pattuglie disponibili e il Longoni, poco dopo, veniva ritrovato senza vita nelle vicinanze, nascosto all’interno di una sorta di passaggio tra i rovi distante circa 40 metri dal luogo dove erano stati esplosi i colpi d’arma da fuoco. Il Conigiu, sentito in Ospedale ove era stato trasportato per le ferite riportate, riferiva di essere riuscito a sottrarsi alla potenza di fuoco dell’aggressore solo grazie ad un caso fortuito, riconducibile probabilmente all’inceppamento dell’arma che gli permetteva di guadagnare qualche metro e allontanarsi lungo la strada su cui si trovava il suo automezzo.

Nella stessa mattina del 22 novembre 2017 veniva rinvenuta l’autovettura Audi A3 di proprietà del Conigiu, abbandonata in agro di Lotzorai, in località “Fundeibba – San Tommaso, utilizzata dallo stesso aggressore per allontanarsi, e a pochi metri dal punto ove era parcheggiata, in un anfratto nella fitta vegetazione, i Carabinieri rinvenivano un fucile del tipo semiautomatico, cal. 12, marca Benelli, con matricola abrasa, completo di cinghia di trasporto.

Gli accertamenti svolti dagli investigatori hanno permesso di stabilire la responsabilità del Fois quale esecutore materiale. Si ritiene che il movente sia da ricondurre al furto di due asinelli, di proprietà del Fois, che il Conigiu e il Longoni avevano sottratto, macellato e venduto, incuranti del fatto che appartenessero, come essi sapevano, a una persona nota per i suoi precedenti penali e dotata di grande carisma delinquenziale. Al Fois, che abitava a poca distanza dalle stalle presso cui le vittime si recavano giornalmente per accudire gli animali, a seguito di una successiva perquisizione furono sequestrati capi d’abbigliamento del tutto simili a quelli usati durante la cruenta aggressione.

Tale preoccupazione si manifestava in modo evidente dopo che al Fois veniva notificato l’avviso dell’esecuzione degli accertamenti tecnici in forma garantita. Successivamente, infatti, a nulla sono valsi i tentativi dell’arrestato di sviare l’attenzione nei suoi confronti facendo anche circolare la voce che i due asinelli non gli erano stati rubati, ma si erano allontanati dal terreno ove erano custoditi senza essere più ritrovati. Gli investigatori, infatti, oltre alle testimonianze acquisite, ai numerosi accertamenti espletati e al sequestro degli indumenti utilizzati al momento dell’agguato, sono riusciti anche ad ascoltare un dialogo in cui il Fois riferisce al suo interlocutore di avere sempre indossato i guanti e di non avere mai starnutito.

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