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Covid-19: record mortalità a Cagliari dov’è cresciuta del 48%

La ricerca è stata pubblicata su Repubblica. Per studiare gli effetti dell’epidemia di coronavirus, il ministero della Salute ha usato la ricerca del Dep Lazio (“Andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19”) che confronta i dati settimanali con la media delle annate precedenti. La mortalità è cresciuta anche in questo autunno e i decessi sono stati di più di quelli che ci si poteva aspettare in base all’andamento degli ultimi cinque anni. Ad ottobre il dato è di +22% nel nord Italia e di +23% nel Sud. Si tratta di numeri equiparabili a quelli della prima ondata.

32 le città italiane usate come campione in cui si sono analizzati i dati comunicati dalle anagrafi per capire quanti sono stati i decessi in un determinato periodo e si paragona quel numero alla media dei cinque anni precedenti.

Se a novembre la crescita non si arresta, già i dati del mese di ottobre fanno capire su quali numeri ci si muove. A Bolzano si vede un aumento del 30% rispetto ai cinque anni precedenti (105 morti osservate invece delle 80 attese), a Trento del 36%, a Torino del 33% (919 decessi invece dei 692 attesi), a Milano del 18% (1.140 contro 962), Venezia del 23%, a Genova del 38%, a Perugia del 19, a Roma del 29% (2.570 invece di 1.991), a Frosinone del 43%, a Campobasso del 34%, a Cagliari del 48% (145 invece di 98), Bari del 30% (207 invece di 269), a Palermo del 27% (592 invece di 465). Alcune realtà, come Firenze e Bologna, restano invece stabili. In totale le città del Nord hanno avuto 4.624 decessi invece di 3.778, cioè il 22% in più, e quelle del Centro-sud 5.418 invece di 4.405, cioè il 23% in più.

 

 

 

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