Sono stati intensificati da parte dei Carabinieri di tutto il Sud Sardegna i controlli per la verifica del rispetto delle norme anticovid. Diverse nella giornata di ieri le sanzioni elevate da parte dei militari.

A Serrenti, i carabinieri della locale Stazione, hanno segnalato alla Prefettura di Cagliari in quanto assuntori di sostanze stupefacenti, un 36enne ed un 35 enne, entrambi operai incensurati. Questi, nel corso della nottata appena trascorsa, lungo via Nazionale, entrambi a piedi e in atteggiamento sospetto (cercavano di sottrarsi alla vista dei carabinieri), a seguito di perquisizione, sono stati trovati in possesso all’interno dei rispettivi portafogli, il primo di un involucro con 1,7 grammi di marijuana, mentre il secondo portava con sé una dose di cocaina. La droga è stata sequestrata e i due saranno sanzionati anche per l’inosservanza della normativa per il contenimento della pandemia, dal momento che giravano di notte senza validi motivi.

Sempre a Serrenti i militari hanno segnalato alla Prefettura di Cagliari e sanzionato amministrativamente un 46enne operaio del posto che era entrato all’interno del Centro commerciale “Amelia”- COOP, senza indossare la mascherina protettiva. Per lui è scattato un verbale da 400 euro.

Alle 22.30 a Silius, i carabinieri della Stazione di San Nicolò Gerrei, insieme a quelli delle Stazioni di Sant’Andrea Frius e di Siurgus Donigala, nel corso di un servizio coordinato disposto dalla Compagnia di Dolianova, nell’ambito di una pianificazione provinciale, hanno segnalato alla Prefettura di Cagliari per violazione delle normative per il contenimento della pandemia da Coronavirus un 46enne del luogo, barista, incensurato, titolare di un noto bar del paese. Questi è stato sorpreso ad operare nel proprio esercizio pubblico, ancora aperto alle ore 18,20, fuori dalla fascia oraria consentita, tenendo la serranda dell’accesso al locale parzialmente abbassata con all’interno ancora 10 avventori, tutti dotati di mascherina, che si attardavano a consumare bevande, di cui 9 seduti ai tavoli.

Contemporaneamente a Samassi, i carabinieri del posto hanno segnalato anch’essi un contravventore il quale, sottoposto a specifico controllo, non rispettava l’obbligo di restare nella propria abitazione dalle ore 22.00 alle ore 05.00. Si tratta di un 42enne immigrato marocchino residente a Decimoputzu.

Nella serata di ieri a San Sperate, militari dell’Arma locale hanno sanzionato una 52enne, legale rappresentante di un Bar Caffetteria del luogo. Questa, alle ore 18.3, quale titolare di esercizio pubblico continuava a condurre la propria attività commerciale aperta al pubblico, al di fuori della fascia oraria consentita, ovvero dopo le ore 18.

Era il 23 novembre del 1980, l’orologio scandiva le 19:34, quando la terra inizio a tremare senza alcun preavviso. Novanta secondi di terremoto, di puro terrore che in Campania e Basilicata, con epicentro in Irpinia, rasero al suolo interi centri abitati provocando la morte di tremila persone e lascendone ferite più di novemila.

Trecentomila persone restarono senza tetto, interi paesi isolati per giorni e giorni. Il terribile terremoto che mise in ginocchio l’Irpinia ebbe una magnitudo 6,9 della scala Richter, fino al X grado della scala Mercalli. Le tre province maggiormente colpite furono quella di Avellino, quella di Salerno e quella di Potenza.

Sono trascorsi 40 anni, ma per chi c’era è ancora vivissimo il ricordo di quella tragica serata e delle settimane che seguirono, in cui purtroppo la macchina statale si rivelò non all’altezza della situazione, incapace di coordinare i soccorsi, che si rivelarono – come tutti ricordano – tardivi e insufficienti.

Ad ammetterlo fu lo stesso Presidente della Repubblica Sandro Pertini che due giorni dopo si recò in elicottero sui luoghi della tragedia e di ritorno da quel viaggio fece un discorso alle autorità e alla popolazione che riuscì a mobilitare un gran numero di volontari, il cui intervento fu invece decisivo nell’aiutare le popolazioni colpite da quella tragica calamità. Più tardi, anche lo Stato studiò un grande piano per la realizzazione di nuove infrastrutture e aree industriali, che risollevò le sorti del territorio.