Site icon cagliari.vistanet.it

Aveva scritto a Babbo Natale: Chiara, la bimba diabetica, forse sarà accontentata

Gli sbalzi di glicemia frequenti, soprattutto notturni portano col tempo a compromettere diversi organi, e dover effettuare un controllo continuo ovviamente disturba il sonno. Non solo: l’iperglicemia genera dei cambiamenti repentini dell’umore e spossatezza. Andare a scuola dopo una notte trascorsa a gestire una glicemia che sfiora i 400, davvero non è semplice. Chiara e i bambini come lei con la glicemia “ballerina”, alla lunga hanno problemi anche di natura psicologica. Dover dipendere dai controlli continui, pungere le piccole dita tante volte al giorno, diventare irrequieti senza riuscire a controllarsi, destabilizza e mina l’autostima.

Esiste però un’apparecchiatura, un microinfusore, molto preciso e che funziona in maniera completamente automatica, controlla regolarmente la glicemia e rilascia la corretta dose di insulina a seconda delle necessità del paziente. Un simile dispositivo cambierebbe radicalmente le giornate di Chiara, consentendole di raggiungere una qualità di vita quasi normale.

Si tratta di un dispositivo non certo economico, il costo è di circa 6mila euro, e poi per farlo funzionare sono necessarie una serie di dotazioni di materiale consumo, che mensilmente costano diverse centinaia di euro, quindi alla fine, se la sua famiglia decidesse di acquistare a proprie spese l’apparecchiatura, finirebbe per spendere circa 15mila euro all’anno. Improponibile dunque acquistarla privatamente. Ma mentre nel resto d’Italia il microinfusore viene distribuito gratuitamente dal Sistema sanitario regionale, in Sardegna questo non avveniva.

Chiara ha scritto una tenera lettera a Babbo Natale, qualche settimana fa, per chiedere come regalo l’infusore nuovo e adesso, anche se non si sa con precisione quando, sembra sia arrivato l’ok della Regione. Ora sarà lo specialista della bambina a dover preparare una relazione e tutta la documentazione necessaria affinché a Chiara venga assegnata l’apparecchiatura. Sappiamo che Chiara voleva ringraziarci per aver reso nota la sua situazione, in realtà siamo noi a ringraziare lei per il suo ottimismo verso la vita, atteggiamento di cui in questo periodo c’è tanto bisogno.

Exit mobile version